Lo spirituale del suono giallo
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2013/2014
- Relatore:
- Lucia Corrain
- Università:
Università degli Studi di Bologna
- Facoltà:
Lettere e Filosofia
- Corso:
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Cattedra:
semiotica dell'arte
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 67
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 3.46 Mb
Descrizione Lo spirituale del suono giallo
All’inizio del 1908 Wassily Kandinsky scrisse una serie di composizioni sceniche, tra cui Il suono giallo, articolando su un quadro-palcoscenico elementi teatrali, musicali e pittorici; l’artista portò in scena luci, ombre e colori come fossero attori, portatori di pensieri e messaggi da comunicare al mondo, su un palco astratto. La struttura dell’opera affascina il lettore attraverso un dinamismo che, però, mai sarà caos. Il pennello scorre sulla tela che fa da sfondo al palcoscenico, permettendo così la nascita di quadri astratti, che emettendo suoni acuti e gravi si tingono di colori chiari e scuri, come il nero che sembra soffocare ciò che lo circonda o il bianco che entra in scena purificando lo sporco del quadro, assieme lottano tra la vita e la morte. Analizzando la pièce viene spontaneo chiedersi che cosa dovrebbero suscitare l’insieme di luci e ombre, l’interazione fra le tinte, fra i suoni cromatici e musicali, materiali e spirituali, da dove nascano i silenzi che si trasformano in voci legnose, disarmoniche, caotiche o squillanti; un’orchestra di colori, di armonie composte da note pastose e trascinanti, un teatro che si tinge di luci.