Principi costituzionali in tema di testamento biologico
- Tipologia:
Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale
- Anno accademico:
2009/2010
- Relatore:
- Antonio augusto Barbera
- Università:
Università degli Studi di Bologna
- Facoltà:
Giurisprudenza
- Corso:
Giurisprudenza
- Cattedra:
Diritto Costituzionale
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 205
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 1.94 Mb
Descrizione Principi costituzionali in tema di testamento biologico
In questi ultimi anni nel panorama italiano (ma non solo) si sono verificati alcuni fatti di cronaca che hanno scosso l'opinione pubblica e hanno accesso il dibattito sull'opportunità di introdurre nel nostro ordinamento l'istituto del cd. testamento biologico. La contrapposizione "classica” per quanto riguarda le tematiche del fine-vita (e più in generale le questioni bioetiche) parrebbe, almeno in Italia, quella tra cattolici e laici. I primi sottolineano la sacralità della vita e la considerano un valore inviolabile e indisponibile; chi, invece, abbraccia una posizione laica tende a porre in risalto la qualità della vita. Al di là delle contrapposizioni etiche in seno alla società civile, il tema del fine-vita può (e merita di) essere analizzato anche in una prospettiva costituzionale. L'ipotesi di ricerca, pertanto, è che nella costituzione sia, quindi, rinvenibile un nucleo di principi e diritti che valgano a costituire una sorta di minimo comune denominatore dotato di autorevolezza e in grado di fornire una base sufficientemente chiara, coerente, condivisa ed efficace per disciplinare le situazioni riconducibili al fine-vita, e in particolare per introdurre una disciplina legislativa del cd. testamento biologico. Nella prima parte, quindi, si analizzeranno alcuni articoli della nostra costituzione per individuare quali sono i diritti (di rango costituzionale) coinvolti, appunto, nella tematica del fine-vita riconosciuti e tutelati nel nostro ordinamento per poi ricercare, se sono ravvisabili, a partire dalla carta repubblicana, spazi effettivi per una disciplina dell'istituto in questione. Nella seconda parte, invece, si è dato spazio alle vicende di cronaca verificatesi in questi anni, analizzando l'operato dei giudici che spesso si sono trovati a decidere situazioni a fronte di una normativa insufficiente. Nella terza parte, invece, ci si è soffermati su alcuni dei problemi più dibattuti per quanto riguarda l'istituto in commento (come la riconducibilità o meno dell'istituto al concetto di eutanasia, la qualificazione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale come trattamenti sanitari, la vincolatività delle dichiarazioni in esso contenute...), per poi giungere all'analisi del disegno di legge approvato dal Senato nel marzo dell'anno scorso e ora in esame alla Camera.