Il concetto di etnia tra senso comune e sapere antropologico
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2006/2007
- Relatore:
- Martino Nicola
- Università:
Università degli Studi di Bologna
- Facoltà:
Scienze della Formazione
- Corso:
Educatore sociale
- Cattedra:
Antropologia sociale
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 108
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 908.50 Kb
Descrizione Il concetto di etnia tra senso comune e sapere antropologico
Negli ultimi anni il mondo è diventato globale; si parla di globalizzazione sotto tanti aspetti riguardanti la vita di ognuno di noi. Il problema è che non abbiamo ben inteso cosa significhi questo termine così impegnativo ma così condizionante. Forse non l'abbiamo capito perché l'informazione televisiva, informatica, stampata parla quotidianamente di diversità culturale, etnica, di villaggio globale segnato da conflitti per l'appartenenza, di una necessaria ricerca delle proprie origini. Tutte queste parole racchiudono in sé significati complessi ma, essendo diventate di dominio pubblico (per opera della fruizione dei mass media), spesso e volentieri sono usate a sproposito. I dibattiti televisivi, i talk show, le testate giornalistiche si presentano con titoli sensazionali portatori di allarmismo, di paura e, vista la grande influenza che possono esercitare sul popolo dei lettori/ascoltatori, creano una logica sull'equivoco necessaria a sostenere interessi politici. Ad oggi pare che vi sia una crociata islamica contro la cristianissima Europa; pare che vi sia una giornaliera invasione di extracomunitari che giungono nel nostro Paese clandestinamente e quando arriva la bella stagione inizia l'assalto alle nostre coste che provoca problemi al turismo. Non è così. Questo stato di allarmismo si è amplificato dopo l'attacco terroristico agli Stati Uniti d'America l'11 settembre 2001. Questo fatto ha avuto un impatto emotivo fortissimo sull'opinione pubblica, tanto che sembra che il nuovo millennio sia caratterizzato dalla necessità di combattere l'invasore islamico. Da quel giorno la "fobia da islamico” ha colpito l'Occidente, come se tutti coloro che l'Occidente ha giudicato islamici, o peggio, musulmani, fossero fermi seguaci di Bin Laden. Ormai è pensiero comune dell'opinione pubblica che il mondo è diviso in due blocchi: l'Occidente e l'islam. Contemporaneamente a tutto ciò, si sente parlare di necessità di dialogo con l'interlocutore sordo; i conflitti etnici attraversano il mondo dal momento in cui una persona valica il limite all'interno del quale è contenuta la sua cultura.