Los derechos indígenas en Argentina: análisis y traducción de textos normativos di Pierfrancesco Galeone

Los derechos indígenas en Argentina: análisis y traducción de textos normativos

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2007/2008

Relatore:
Valentina Ripa
Corso:

Traduzione e Interpretazione

Cattedra:

Lingua e traduzione - lingua spagnola

Lingua:
Spagnolo
Pagine:
178
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.44 Mb

Descrizione Los derechos indígenas en Argentina: análisis y traducción de textos normativos

La recente approvazione della dichiarazione dell'ONU sui diritti dei popoli indigeni ha portato all'attenzione del mondo il tema dei diritti indigeni. Le difficoltà e le lungaggini che hanno portato all'accordo, nemmeno unanime, sulla dichiarazione indicano chiaramente che la strada per un pieno riconoscimento, sia pure formale, è ancora lunga e che l'obiettivo non è condiviso. Le dichiarazioni dei governanti dei Paesi che ospitano comunità indigene sul proprio territorio sono spesso contraddittorie e faticano a trasformarsi in normative. A ciò si aggiunge un'intrinseca incompatibilità tra il sistema di diritto positivista di impronta occidentale che vige in molti Paesi e che dovrebbe garantire tali diritti e la visione mistico-naturalistica con la quale molti di questi popoli concepiscono la relazione tra se stessi e la loro terra e che respinge con forza quel concetto di proprietà privata su cui tali sistemi di diritto si basano. Tra questi Paesi si distinguono chiaramente quelli dell'America Latina, in cui dall'inizio della loro storia si sono trovati a convivere, di rado pacificamente, comunità di origine europea e comunità di Indios. Tali Paesi adottano oggi normative riconosciute come tra le più avanzate al mondo in tema di diritti indigeni, eppure la sopravvivenza culturale e persino fisica degli Indios è tuttora minacciata dall'inarrestabile penetrazione economica delle multinazionali occidentali, dalla corruzione della loro cultura e dalla distruzione dei loro habitat originari a causa del feroce sfruttamento del suolo in Paesi, come quelli sudamericani, che anelano a un rapido sviluppo economico per colmare il divario del benessere che li separa dai paesi sviluppati. L'esempio più lampante è il continuo deforestamento dell'Amazzonia brasiliana per far posto alle gigantesche fazendas e agli impianti di estrazione petrolifera. La situazione argentina è paradigmatica per capire quanta strada sia ancora da percorrere. Dopo gli anni della dittatura militare, l'Argentina si è dotata di un forte sistema legislativo in materia indigena, basato sulle indicazioni della costituzione del 1994 che, prima al mondo, riconosce non solo i diritti ma anche una sorta di priorità dei popoli precolombiani che discende direttamente dalla loro "preexistencia étnica y cultural” rispetto alle invasioni europee dell'era moderna. Nonostante ciò, tuttora i popoli indigeni che abitano la Patagonia soffrono sgomberi forzati dalle loro terre per far posto agli allevamenti della più grande multinazionale del tessile italiana, la Benetton. Questo lavoro di ricerca, scritto nella stessa lingua dei testi normativi argentini, lo spagnolo, si propone di coniugare un'analisi diretta della legislazione argentina (dal punto di vista della sua coerenza interna ma soprattutto dal punto di vista della coerenza linguistica) con un lavoro di traduzione all'italiano dei capisaldi di tale legislazione, che, grazie a strumenti di analisi pragmatica, punta a riportare nella lingua di destinazione le ambiguità e le debolezze delle direttive formulate, da cui deriva la scarsa applicazione di quei diritti che pure sono formalmente riconosciuti. Dopo due capitoli introduttivi sulla storia e sullo stato attuale del riconoscimento dei diritti indigeni, la tesi entra nel merito della normativa argentina, delineandola in toto, con riferimenti incrociati tra le varie fasi del percorso di riconoscimento dei diritti e i vari ambiti giuridici in cui questo ha trovato applicazione, dalla costituzione alle legislazioni provinciali, passando per le leggi federali. Il quarto capitolo introduce la vera e propria traduzione (col testo in lingua originale presentato a lato) che verrà svolta nel quinto capitolo, con un'analisi del linguaggio giuridico con una breve trattazione delle sue caratteristiche peculiari, nonché delle caratteristiche della traduzione giuridica che la differenziano da altri tipi di traduzione tecnica. Il capitoli sesto e settimo concludono il lavoro di ricerca, e rappresentano il fulcro dell'analisi linguistica, evidenziando come una previa analisi e individuazione, svolte con mezzi pragmatici, di ogni tipo di atto linguistico enunciato dal testo, ne evidenzi la forza cosiddetta "illocutiva”, ovvero la maggiore o minore incidenza che tale formulazione avrà nella sua applicazione concreta. Quest'analisi indirizza poi le scelte traduttive verso un'equivalenza nella lingua di destinazione che non sia solo di significato ma anche di efficacia nell'applicazione della direttiva normativa in ognuna delle situazioni specifiche che richiedono il riconoscimento dei diritti indigeni.

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