Correlazioni e differenze nelle diverse età tra BMI e forza esplosiva arti inferiori per la valutazione della fitness muscolare in giovani dai 12 ai 14 anni di Sagona Alessandro

Correlazioni e differenze nelle diverse età tra BMI e forza esplosiva arti inferiori per la valutazione della fitness muscolare in giovani dai 12 ai 14 anni

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2008/2009

Relatore:
Ferdinando Cereda
Correlatore:
Ennio Preatoni
Corso:

Scienze Motorie

Cattedra:

teoria tecnica didattica del fitness

Lingua:
Italiano
Pagine:
44
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
0.97 Mb

Descrizione Correlazioni e differenze nelle diverse età tra BMI e forza esplosiva arti inferiori per la valutazione della fitness muscolare in giovani dai 12 ai 14 anni

Il periodo compreso fra la nascita ed i 10-12 anni di età coincide, com’è noto con un’intensa fase di crescita. Fra i 5 e i 12 anni di età, l’incremento del peso corporeo è di circa il 10% all’anno. Anche la frazione di peso “magro” (FFM) del corpo varia in funzione della crescita relativa delle masse muscolari che, nel maschio, si manifesta a partire dalla pubertà. Nell’uomo, il numero definitivo di fibre muscolari viene raggiunto, quasi completamente, durante lo sviluppo prenatale, mentre il diametro delle fibre, alla nascita, è di circa il 20% di quello definitivo. Dopo la nascita, infatti, il numero delle fibre muscolari aumenta solo moderatamente e per un breve arco di tempo. Il marcato aumento postnatale della massa muscolare media dipende quindi quasi esclusivamente dall’ipertrofia delle fibre (P. Cerretelli 2001). La crescita di massa muscolare è caratterizzata da un aumento del rapporto proteine contrattili/DNA. Questo rapporto è più elevato nel maschio rispetto alla femmina ed è positivamente correlato all' età, essendo verosimilmente influenzato dall’aumentata secrezione di testosterone dopo la maturazione sessuale (Zauner e coll. 1989)E’ noto che, nei bambini, la massima forza sviluppabile aumenta con l’età in seguito all’aumento della massa muscolare. Peraltro, nel corso dell’accrescimento, le modalità di aumento della massima forza variano a seconda dei gruppi muscolari interessati. Questo rilievo è stato spiegato sulla base dell’ipotesi che anche lo sviluppo della coordinazione neuromuscolare possa variare tra muscoli diversi, verosimilmente in relazione al tasso di attività spontanea. (Cerretelli 2001). Belanger e McComas (1989), usando una stimolazione artificiale indiretta del muscolo mediante brevi stimoli massimali e attivazione volontaria (massima contrazione volontaria), hanno dimostrato che già a 6 anni di età il sistema nervoso centrale è capace di attivare totalmente il muscolo flessore dorsale del piede. Un’attivazione completa non è stata invece rilevata per il flessore plantare. Tale osservazione induce a ritenere che il completo controllo neuromotorio non sia raggiunto alla stessa età per tutti i muscoli. La completa attivazione delle unità motorie potrebbe quindi essere raggiunta per i vari muscoli in tempi diversi, in relazione all’intensità della stimolazione volontaria (Cerretelli 2001). In favore di questa ipotesi si inserisce anche l’osservazione che, in giovani preadolescenti, un allenamento di resistenza conduce ad un aumento di forza muscolare senza una concomitante ipertrofia muscolare (Ramsey e coll. 1990). Le capacità di forza sono poco sviluppate nelle prima infanzia, infatti le manifestazioni ludiche vengono fortemente limitate specialmente quelle in cui si richiedono espressioni elevate di forza. Con il proseguire degli anni lo sviluppo della forza migliora relativamente poco, questa in ogni caso dipende dalle sollecitazioni indotte dalle attività ludiche praticate. Generalmente fino all’età di 7-8 anni mancano attività di movimento in cui si richiedono espressioni di forza elevata. Dagli otto fino ai dodici-tredici anni si riscontra un aumento lieve ma lineare dello sviluppo della forza, che già appare molto diverso da quello dell’infanzia. Infatti le capacità di forza esplosiva, rappresentate dal salto con il contromovimento, mostrano un incremento costante e lineare, anche se poco accentuato, dai quattro fino agli otto anni, da questo periodo fino ai dodici-tredici anni gli incrementi di prestazione di forza esplosiva diventano più marcati. Con l’inizio della fase di pubertà si riscontrano eccezionali cambiamenti della forza in tutte le sue manifestazioni. Queste variazioni, come già accennato, riflettono le drastiche modificazioni ormonali che sopraggiungono nel periodo puberale. L’increzione di testosterone nei maschi, durante questa fase, coincide con il drastico aumento della forza esplosiva (in confronto alle femmine) che in questo periodo raggiunge il suo massimo sviluppo. Infatti il testosterone circolante favorirebbe la fenotipizzazione delle fibre veloci, a loro volta determinanti per la forza esplosiva. (Bosco 1997).

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