Pittori stranieri alla corte di Ferdinando IV. Un itinerario turistico nei Siti Reali della provincia di Caserta di Viviana Castaldo

Pittori stranieri alla corte di Ferdinando IV. Un itinerario turistico nei Siti Reali della provincia di Caserta

Tipologia:

Diploma di laurea

Anno accademico:

2010/2011

Relatore:
Rosanna Cioffi
Corso:

Scienze Turistiche

Cattedra:

Storia dell'arte moderna

Lingua:
Italiano
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
0.99 Mb

Descrizione Pittori stranieri alla corte di Ferdinando IV. Un itinerario turistico nei Siti Reali della provincia di Caserta

Durante il regno borbonico la corte napoletana promosse numerosi interventi a favore delle arti e negli anni Cinquanta del Settecento fu elaborato un vero e proprio programma di interventi nei settori dell'edilizia ufficiale e un piano per la decorazione e per l'arredo delle antiche e nuove residenze reali. Furono infatti costruiti tra il XVIII e il XIX secolo numerosi Siti Reali con la funzione per lo più di residenza dei sovrani ma talvolta anche come luoghi di svago in cui esercitare l'attività preferita, la caccia. Sono numerosi i pittori di origini tedesche che vengono chiamati a corte, principalmente, dalle due regine Maria Amalia di Sassonia e Maria Carolina d'Austria. Un ruolo notevole fu svolto da Maria Amalia, regina colta e raffinata, la quale, a partire almeno dalla fine degli anni Quaranta, favorì un aggiornamento delle tendenze in campo artistico verso le nuove istanze che intanto si andavano diffondendo nelle altre corti europee. Dal punto di vista artistico, durante il regno di Carlo e Maria Amalia, è ancora fortemente radicata la tradizione pittorica napoletana che ha il suo massimo esponente in Francesco Solimena. Ben presto con l'arrivo a Napoli di Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga e successivamente di Mengs la situazione iniziò a mutare radicalmente. Anton Raphael Mengs giunse per la prima volta a Caserta nell'estate del 1759 chiamatovi dalla regina Maria Amalia, in occasione dell'allestimento della Cappella Palatina nella Reggia di Caserta. Mengs giunse a Napoli pochi mesi prima della partenza dei due sovrani per la Spagna che, però, non persero l'occasione per commissionargli il Ritratto di Ferdinando IV di Borbone all'età di nove anni, di cui una copia è al Museo del Prado a Madrid e l'altra al Museo di Capodimonte a Napoli. In seguito sotto il regno di Ferdinando IV e Maria Carolina, la situazione figurativa napoletana comincia a mutare. Sotto il nuovo regno di Ferdinando e Maria Carolina d'Austria i maggiori artisti chiamati a lavorare nel regno borbonico furono Philipp Hackert, Angelika Kauffmann, Heinrich Friedrich Fuger e Wilhelm Tischbein. Dal 1782 iniziò a lavorare per la corte borbonica un grande artista tedesco, Philipp Hackert, colui che meglio ha saputo interpretare ed esprimere le istanze del vedutismo neoclassico. Hackert ricevette numerose commissioni dalla corte borbonica a partire dal 1782 quando il re gli chiese di realizzare quattro gouaches che avrebbero dovuto rappresentare i siti del regno da lui prediletti, legati in particolare alla sua passione per l'arte venatoria: San Leucio, Persano, Eboli e Caserta. Del 1786, anno in cui Hackert viene nominato pittore di corte, è un'altra importante commissione: la realizzazione della serie dei Porti del Regno. Nel 1792 ricevette poi un altro incarico per la realizzazione di una seconda serie di gouaches, tra cui si ricorda la più celebre, il Giardino all'inglese di Caserta. Inoltre Hackert ha realizzato anche dei bellissimi affreschi sulle pareti delle stanze della Reggia di Carditello e ha decorato con la nuova tecnica della pittura a encausto il bagno di Maria Carolina nel Belvedere di San Leucio. Nel 1782 giunse a Napoli Angelika Kauffmann ma vi rimase per un periodo molto breve durante il quale realizzò il grande Ritratto della famiglia reale di Napoli oggi a Capodimonte e un Ritratto di fanciullo in veste di Bacco, raffigurante forse il principino Francesco di Borbone. Risalgono, inoltre, a questo momento dell'attività dell'artista anche i due ritratti ufficiali di Ferdinando IV e Maria Carolina: Ferdinando IV e in armatura e manto di ermellino, con tutte le consuete insegne reali; Maria Carolina seduta in scorcio, con un elegante abito bianco. Tra il 1781 e il 1783 un'altra presenza fondamentale a Caserta per gli sviluppi in senso neoclassico della cultura figurativa napoletana fu quella di Fuger. L'artista fu incaricato personalmente dalla regina di affrescare la terza sala della biblioteca palatina della Reggia di Caserta con un ciclo di dipinti che doveva esprimere un preciso messaggio iniziatico. I dipinti sono stati cosi interpretati: L'Età dell'oro, L'Allegoria della poesia, Un'Iniziazione massonica e La Rinascita delle Arti nel Regno di Napoli. Nel dipinto denominato Un'Iniziazione massonica, secondo l'interpretazione fornita da Rosanna Cioffi, è raffigurato, in una loggia, un rito di iniziazione massonica. Dal 1787 al 1799 fu poi a Napoli Wilhelm Tischbein, impegnato nella rifondazione dell'Accademia napoletana, con l'obiettivo, non riuscito del tutto, di “convertire” alla riforma neoclassica i pittori locali, ancora legati alla tradizione solimenesca. Durante questi anni presso la corte borbonica Tischbein fu per lo più impegnato come pittore animalista. La sua passione per la raffigurazione degli animali dal vivo ha il suo massimo modello nel dipinto che ritrae in tutta la sua naturalezza un'Anatra presa di profilo in un paesaggio lacustre, dipinto che oggi si trova ancora alla Reggia di Caserta.

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