In Terra Veritas

Dalla presentazione di Crescenzo Paliotta e Angelo Leccesi:

“Fino agli anni Quaranta la pianura dei Monteroni, dal mare di San Nicola fino ai confini con Ceri, era un enorme latifondo, brullo e desolato con al centro la grande sagoma del Castellaccio.

[…] In questa terra e nell’altra grande pianura intorno alla palude e a Torre Flavia, si è realizzata una grande trasformazione sociale ed economica: contadini senza terra sono arrivati da quasi tutte le parti d’Italia, portando con sé la speranza di una vita migliore, di un futuro più libero dalla fatica e dalla sottomissione ai “padroni”. […] I dialetti si mischiavano, nuove parentele nascevano, i cognomi indicavano tante provenienze diverse: Alpieri, Di Russo, Fresilli, Sbergami, Piccoli, Latini, Basso, Giuliodori, Aringoli, Fioravanti, Leccesi, Cicillini, Cozzi, Di Brango, Giangreco, Indino.

[…] Nacque l’idea della Sagra del Carciofo e l’evento ebbe subito successo, unendo, nell’entusiasmo di far conoscere Ladispoli, i contadini, i pescatori e i commercianti di quello che era ancora un piccolo paese di poco più di cinquemila abitanti. […] Nonostante i tanti progressi materiali mancava però qualcosa di importante e dobbiamo ringraziare Federico perché lo ha intuito: mancava il racconto delle storie umane, mancava una memoria condivisa di vicende che hanno unito, nella fatica e nell’ostinazione a vincere le difficoltà, famiglie venute da tutta Italia. È un pezzo della storia di Ladispoli che andava recuperata e Federico lo ha fatto in maniera appassionata e coinvolgente”.