Storia dei Conti d'Arco nel Medioevo di Berthold Waldstein Wartenberg edito da Il Veltro

Storia dei Conti d'Arco nel Medioevo

Editore:

Il Veltro

Traduttore:
Vinci Orlando C.
Data di Pubblicazione:
1979
EAN:

9788885015074

ISBN:

8885015077

Pagine:
432
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Descrizione Storia dei Conti d'Arco nel Medioevo

Benché i signori d'Arco, successivamente divenuti conti d'Arco, appartenessero ad una delle più illustri famiglie del Principato Vescovile di Trento, la ricerca storica non si era finora occupata di loro. Con questo ponderoso saggio il Prof. Berthold Waldstein-Wartenberg colma tale lacuna. Il volume è frutto di una ricerca sistematica condotta dall'Autore sui ricchi archivi della famiglia Arco - una parte dei quali si conserva ancor oggi a Mantova, mentre un'altra è pervenuta alla Biblioteca Comunale di Trento - e sui carteggi degli Arco con i Gongaza, con i Visconti, con gli Sforza e con i Dogi di Venezia.

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5 di 5 su 1 recensione

RECENSIONEDi T. FRANCO-14 agosto 2008

Benché i signori d'Arco, successivamente divenuti conti d'Arco, appartenessero ad una delle più illustri famiglie del Principato Vescovile di Trento, la ricerca storica non si era finora occupata di loro. Con questo ponderoso saggio, pubblicato da "Il Veltro Editrice" in accordo con la Gräfl.Arco-Zinnebergsche Verwaltung di Monaco di Baviera, il Prof. Berthold Waldstein-Wartenberg colma tale lacuna. Il volume è frutto di una ricerca sistematica condotta dall'Autore sui ricchi archivi della famiglia Arco, una parte dei quali si conserva ancor oggi a Mantova, mentre un'altra è pervenuta alla Biblioteca Comunale di Trento, e sui carteggi degli Arco con i Gongaza, con i Visconti, con gli Sforza e con i Dogi di Venezia. Per l'epoca più antica è di essenziale importanza quella parte dell'originario archivio di famiglia che, attualmente di proprietà della marchesa Giovanna d'Arco, è custodita nel Palazzo Arco di Mantova e contiene documenti che risalgono fino al 1175. Il materiale che si conserva a Trento ha invece inizio dal XV secolo ed è di grande interesse per la storia della famiglia nell'evo moderno. Questi due corpi d'archivio, d'importanza notevole anche per la storia italiana, non sono stati finora utilizzati dalla ricerca, ad eccezione di alcune singole parti. La contea d'Arco nel XV secolo aveva i medesimi diritti goduti dalle potenze dell'Italia settentrionale, anzi forse maggiori. Venezia, Milano ed Innsbruck avevano tentato ripetutamente di eliminare tale struttura di potere, ma quando si convinsero della vanità dei loro sforzi accolsero i conti d'Arco come ambiti alleati. La posizione strategica della proprietà terriera archense era alla base della privilegiata condizione. La valle del Sarca, pressoché inaccessibile, era protetta a Nord da strette ed impraticabili mulattiere, mentre a Sud il lago di Garda e un valico presso Torbole costituivano l'unica possibilità di accesso alla valle; ciò aveva rappresentato fin dall'alto Medioevo un elemento di particolare vantaggio. Gli agguerriti contadini longobardi ebbero fin dai primi secoli del Medioevo il privilegio dell'immediata dipendenza dall'Impero, che assicurava loro protezione dalle vessazioni degli altri signori. Durante il XII e il XIII secolo il Vescovo, come principe territoriale, aveva bensì acquistato i castelli di Stènico e Tenno, ma la sua potenza era di poco superiore a quella dei grandi proprietari terrieri del luogo. Con la graduale trasformazione dell'arte militare, i signori d'Arco organizzarono sistematicamente, mediante nuovi acquisti ed erezioni di castelli, la difesa della loro proprietà terriera con cui essi, fin dal XII secolo, gettarono le basi di una chiusa signoria territoriale. Nel corso dei quattro secoli di storia familiare di cui l'Autore si occupa, la posizione dei signori d'Arco,in seguito conti d'Arco, non segnò una notevole ascesa. Considerando che fin dall'alto Medioevo gli Arco dipendevano direttamente dall'Impero e disponevano nelle Giudicarie di parecchi contadini soggetti al loro imperio militare e alla loro giurisdizione, la Reichsunmittelbarkeit (Dipendenza immediata dall'Impero), loro conferita in occasione dell'elevazione della loro signoria a contea, rappresentò tutt'al più il ripristino di una situazione giuridica. Tuttavia, paragonando la loro sorte a quella di molte famiglie dell'alto Medioevo, si può constatare come gli Arco avessero saputo meglio degli altri fronteggiare le difficoltà dell'epoca e come fossero riusciti, adattandosi di volta in volta alle mutate circostanze, a trarne il massimo profitto. Nelle conclusioni l'Autore ricorda come sin da antica data le relazioni dei conti d'Arco fossero più assidue con il Sud anziché con il Nord. Pertanto la scoperta di nuove fonti archivistiche da parte di studiosi italiani potrebbe portare un significativo contributo alla storia di una famiglia, che si è inscritta con un suo rilievo degno di attenta considerazione nel più ampio quadro delle vicende italiane del Medioevo. Franco Tagliarini