Descrizione Sopravvivere alla crisi. Sette lezioni di vita
Un giorno o l'altro questa crisi si concluderà, come tutte le altre, lasciando dietro di sé innumerevoli vittime e qualche raro vincitore. Ma ciascuno di noi potrebbe anche uscirne in uno stato di gran lunga migliore di quello con cui ci siamo entrati. Questo a patto di comprenderne la logica e il percorso, di servirsi delle nuove conoscenze accumulate in vari settori, di contare soltanto su se stessi, di prendersi sul serio, di diventare attori del proprio destino e di adottare audaci strategie di sopravvivenza personale. Il mio scopo non è pertanto quello di esporre un programma politico per risolvere questa crisi e tutte quelle che seguiranno, e neppure quello di offrire vaghe generalizzazioni moraleggianti, bensì di suggerire strategie precise e concrete che permettano a ognuno di cercare uno spiraglio nella sventura" e di sapersi destreggiare tra gli ostacoli che si presenteranno, senza affidarsi ad altri per sopravvivere, per vivere meglio". Dopo aver analizzato il crac del 2008 e le sue cause socioeconomiche nel precedente saggio "La crisi, e poi?", Jacques Attali estende ora la sua riflessione alle fasi cruciali della vita personale e collettiva. In una realtà complessa come quella di oggi, però, diventa sempre più arduo superare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. Per questo l'autore individua sette principi da applicare, di volta in volta, di fronte alle avversità, siano esse di natura macroeconomica internazionale (la crisi finanziaria) o privata (la fine di un amore).
Recensioni degli utenti
Sopravvivere alle crisi-5 agosto 2011
Dice cose spesso esatte ma in una ingua, ahimè, piuttosto aliena, Attali non dice sciempiaggini. Anzi, è fin troppo documentato, misurato, attento. Nello stesso tempo piatto, monotono, scontato. Non da motivazioni: afferma. Ma per resistere alle crisi non basta fare l'elenco delle cose che dovremmo fare (tra cui l'ultima è fondamentale, ovvero essere garbati figli di schiava rivoluzionari, cosa che spesso si antepone alle altre). Se si cercano risposte, questo libro non serve a nulla. Se ci si vuole documentare stile Piero Angela (che tra l'altro ha decisamente più pathos) allora va benissimo.