Sono stato l'assistente del dottor Mengele di Miklos Nyiszli edito da DeltaEdit

Sono stato l'assistente del dottor Mengele

Editore:

DeltaEdit

Collana:
Memento
Traduttore:
Fonseca A.
Data di Pubblicazione:
14 gennaio 2013
EAN:

9788890267949

ISBN:

8890267941

Pagine:
192
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Europa, Seconda Guerra Mondiale
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Recensioni degli utenti

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5 di 5 su 4 recensioni

InteressanteDi d. enrico-10 marzo 2021

Il libro e gia presente nella mia piccola libreria privata dalla prima edizione tradotta in italiano. Quindi lo consiglio vivamente e vorrei consigliare a proposito il film LA ZONA GRIGIA che e tratto da questo libro.

Un libro differente sullo scenario dell'OlocaustoDi G. Sergio-3 giugno 2019

Non mi aspettavo un libro così realistico sull'Olocausto, soprattutto perché ho letto centinaia di volumi che hanno raccontato da ottiche diverse gli avvenimenti di Auschwitz e dei campi di sterminio. Tuttavia questo libro è stato proprio un pugno nello stomaco perché viene narrato da uno scienziato che ne traduce la realtà nel quotidiano, senza essere travolto dai patimenti fisici della massa di prigionieri. Quindi la sua visione è privilegiata e lui ha potuto tradurla in un diario che fatto vivere quell'esperienza più di chiunque altro.

OttimoDi c. massimiliano-16 febbraio 2018

Avevo una versione diversa del libro ("Medico ad Auschwitz" andata perduta). Questa è più ricca perché comprende anche alcune foto e planimetria. Anche la traduzione mi sembra migliore e più efficace. Soddisfattissimo.

La medicina come strumento di morte.Di c. monica-17 dicembre 2010

Nyizli Miklos, patologo ebreo ungherese, fu deportato con moglie e figlia a Birkenau e come medico fu costretto a lavorare per curare sia i membri delle SS che i prigionieri addetti ad un crematorio. Come patologo, fu costretto a lavorare come assistente del dottor Mengele nelle sue inumane ricerche scientifiche, ricerche che alla fine non approdarono a nulla, procurarono soltanto la morte delle sue innumerevoli cavie. Miklos fu salvato dalla ducilazione da Mengele non perche' esso avesse a cuore la salvezza di una vita umana, bensi' riteneva il patologo ebreo ungherese un genio della medicina, era il suo pezzo migliore. Miklos si salvo' miracolosamente dall'annientamento, nascondendo la sua identita' intrufolandosi nell'ultima fase di evacuazione del campo prima dell'arrivo degli alleati, torno' a casa e dopo mesi ritrovo' anche moglie e figlia anche esse scampate allo sterminio. Ci sono altri racconti di medici sopravvissuti ai Lager nazisti, ma Miklos ha lavorato a lungo a stretto contatto col dottor Mengele e ci fornisce la sua accreditata testimonianza, di come questo famigerato medico, usasse le sue conoscenze mediche come efferato strumento di morte e del suo compiacimento nel procurare tanto dolore nelle sue cavie.