Simboli al potere. Politica, fiducia, speranza

I simboli e i demoni della politica è un saggio a cura di Gustavo Zagrebelsky, giurista italiano di origini russe che dal 1995 al 2004 è stato giudice della Corte costituzionale. Già autore di altri numerosi volumi di approfondimento su tematiche quali diritto e democrazia, questa volta affronta il rapporto che esiste tra la democrazia e i simboli. Sostiene che il concetto di comunità, e quindi di conseguenza anche quello di democrazia, non può prescindere dalla presenza di simboli attorno ai quali i membri che appartengono ad essa possano riunirsi e riconoscersi. E' così che una festa cessa di essere un semplice giorno dell'anno per diventare una ricorrenza in grado di tramandare nel tempo valori e memorie di eventi passati. Una bandiera sarebbe solo un lembo di tessuto, se fosse priva della valenza simbolica e dell'identità nazionale che essa è in grado di trasmettere. Il problema nasce quando un singolo individuo si propone come personificazione di un simbolo. E' così che il potere delle istituzioni viene meno, a favore della volontà dell'individuo che è stato in grado di proporre la sua figura come simbolo di unificazione. Quando il confine tra carica pubblica e privata si fa labile, allora accaade che la proprietà privata diventi palazzo istituzionale, che l'arbitrio del demagogo e dei suoi seguaci non sia prevaricazione, ma norma. Gustavo Zagrebelsky con I simboli e i demoni della politica approfondisce delle tematiche volte a individuare i pericoli a cui può esporsi la democrazia.