Si era alzato il vento

Ha un bel ritmo, è un romanzo da leggere lentamente. La storia è delicata e struggente, a volte anche malinconica. Racconta di un amore che attraversa i decenni, che sopravvive alla morte e che arriva fino a noi tra profumi di splendidi fiori e aroma di legno. Ho la sensazione che questo amore sia stato veramente vissuto, che sia una storia vera. Eppure qualcosa non mi ha convinto. Per la verità sono due cose. In alcuni punti si avverte una mal celata frettolosità nella scrittura che lascia presupporre interventi e tagli editoriali, poi è indiscutibilmente troppo breve in relazione all'argomento trattato, i cui temi restano in parte suggeriti o semplicemente accennati, quindi in balia dell'interpretazione e fantasia personali del lettore.

Indubbiamente, riesce ad attirare l'attenzione del lettore. Se è vero come afferma Shakespeare che siamo fatti della stessa consistenza dei sogni, allora la storia narrata in "Si era alzato il vento" ne è una conferma. Di un sogno di amore si parla ed un sogno di amore si insegue in definitiva per tutta la storia. Amori veri si incrociano con amori desiderati e solo pensati, ma comuqnue tutti intensamente vissuti, in una maniera totalizzante fino alla morte. Poichè si sa che l'amore è un sentimento talmente forte e dalla dirompente carica innovativa che lo si può vivere solo facendosi completamente prendere. E quando un amore di questa fatta finisce, e può solo finire perchè uno dei due non c'è fisicamente più, lo si insegue tutta la vita, lo si mantiene vivo attraverso gesti che agli occhi degli altri appaiono certamente strani ed incomprensibili: raccogliendo oggetti che appaiono inutili ad esempio, e che qualcuno successivamente troverà e a cui darà nuovo significato e nuova vita, se avrà la sensibilità sufficiente per comprendere quello che tra le mani, magari casualmente, si è ritrovato.