La senti questa voce? Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica di Giampiero Comolli edito da Claudiana
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La senti questa voce? Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica

Editore:

Claudiana

Data di Pubblicazione:
1 ottobre 2014
EAN:

9788868980016

ISBN:

8868980010

Pagine:
279
Argomento:
Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
Acquistabile con la

Descrizione La senti questa voce? Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica

È facile pensare che siano soprattutto le tradizioni orientali, come lo yoga, lo zen o il tao, a coltivare e proporre l'arte della meditazione. Eppure anche la Scrittura, così come ci insegna a pregare, ci insegna - seppure in filigrana - a meditare. Attraverso ricordi di viaggio fra Oriente e Occidente, ed esperienze personali di meditazione narrate alla luce della Scrittura, l'autore delinea un percorso esistenziale, un cammino di vita - e di fede che il lettore potrebbe far proprio.

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Bibbia e filosofia orientaleDi P. Gianpaolo-18 gennaio 2015

Cresce sempre di più il dibattito all'interno del mondo cristiano sulla compatibilità di queste pratiche con i principi cristiani e le sue pratiche religiose. Il libro di G. Comolli presenta trenta tematiche inerenti alla fede ebraico-cristiana, accompagnate da brevi saggi di vari scrittori, in qualche modo presenti in altre religioni e mitologie per lo più orientali. Tuttavia l'autore non intende armonizzare tra loro culture e religioni differenti, bensì fare emergere la ricchezza del messaggio biblico proprio attraverso la loro scoperta e il confronto con esse. La meditazione biblica, per esempio, impostata sulla ricerca di un silenzio assoluto "in grado di fare spazio alla parola assoluta" è assimilabile a quella orientale, nel senso che anche questa è volta al recupero di quell'assoluto, o "vuoto", che si colloca oltre lo spazio e il tempo (p. 9-11). In modo originale l'autore presenta pure lo sforzo di Buddha di uscire dal linguaggio "per fare spazio al puro presente" in simmetria con la sapienza di Salomone, ovvero la sapienza biblica che insegna all'uomo piuttosto a dare il nome alle cose (p. 15). Anche nell'atteggiamento verso il presente si possono notare sorprendenti vicinanze tra l'insegnamento di Buddha, ripreso nelle tecniche yoga, volto a dimenticare il passato per concentrarsi sul presente e quello della Bibbia che, anche nell'invito a fare memoria, si riferisce pur sempre non a un passato morto in quanto è sostenuto e abitato dalla Parola viva (p. 47-48). Anche la mitologia classica presenta grandi differenze rispetto alla Bibbia, che non conosce biografie celesti, e tuttavia spingendo attraverso il mito la coscienza dell'uomo a calarsi nel più profondo di sé, a interrogarsi, a scoprire il divino nell'umano, può essere vista come non tanto lontana dal pensiero biblico che – in tutti gli avvenimenti che descrive, come il concepimento verginale di Maria – richiama all'uomo la necessità di aderire liberamente, con tutto se stesso, alla salvezza (p. 143). Tra i tanti temi biblici che vengono affrontati nel libro vorrei ricordare quello del "Paradiso perduto" (p. 101), quello molto attuale dell'ascolto e della cura della terra fino all'identificazione con essa (p. 107-117), quello della "terra promessa" (p. 223) e della "vocazione" (p. 233). L'aspetto più importante e originale del libro è richiamato dal titolo, ed è quello che riguarda il valore che hanno, nel mettersi in contatto con Dio, nella preghiera e nel confronto con la Parola, il corpo, l'ascolto e il respiro. Dell'atteggiamento del corpo, dell'uomo con la sua materialità, parlano un po' tutti i capitoli del libro, che si sofferma in modo originale anche sul tema dell'ascolto proponendo l'esempio del libro di Giobbe (p. 134) e affermando la forza insita nel racconto, la capacità salvifica della parola dell'uomo nel momento in cui narra, racconta ad altri la propria storia e la propria esperienza, anche la più dolorosa. Anche a proposito del respiro troviamo pagine molto interessanti che rimandano alla capacità della Scrittura non tanto di insegnare una tecnica per controllare e modificare il respiro (buddhismo) ma di consegnarci una Parola che scuote chi la legge, in modo sempre nuovo e incalzante, fino a modificare il respiro di chi si lascia assimilare e trasformare da lei (p. 217).