Scritti in mostra. L'avanguardia come zona. 1958-2008 di Fabio Mauri edito da Il Saggiatore

Scritti in mostra. L'avanguardia come zona. 1958-2008

Data di Pubblicazione:
30 aprile 2008
EAN:

9788842813798

ISBN:

8842813796

Pagine:
350
Formato:
brossura
Argomenti:
Teoria delle arti, Singoli artisti, monografie d'arte
Acquistabile con la

Descrizione Scritti in mostra. L'avanguardia come zona. 1958-2008

II percorso artistico di Fabio Mauri è sempre stato caratterizzato da un'originale ed eclettica ricerca formale indirizzata verso la sperimentazione di molteplici linguaggi visivi. Dopo un esordio proto-pop e neo-dadaistico, il suo lavoro ha progressivamente messo a fuoco problematiche legate alla denuncia dell'autoritarismo e delle manipolazioni ideologiche, sottolineando e stimolando la consapevolezza della responsabilità individuale nel contesto storico. Questa antologia riunisce ricordi personali, testi di performance e scritti dedicati ad amici e intellettuali come Luigi Pirandello, Pier Paolo Pasolini e Lea Vergine, oltre a prefazioni alle mostre personali realizzate negli ultimi decenni e riflessioni politiche, sociali, artistiche e letterarie. Scritti nel corso degli anni, testimonianza di una lunghissima esperienza artistica, i testi di Fabio Mauri qui raccolti hanno accompagnato occasioni diverse. Alcuni, i primi, pensati come introduzione, riflessione o parte integrante di una mostra, altri per presentare o raccontare un'opera o un autore, insieme ad appunti in qualche modo autobiografici, legati ad accadimenti, incidenti, momenti privati che divengono, nell'affaire artistico di Fabio Mauri, drammaticamente e poeticamente pubblici. È stato sperimentatore di molteplici linguaggi espressivi ma le basi del suo lavoro d'artista sono comprese nell'esperienza dei primi diciotto anni: la guerra, la conversione, la follia, il dramma degli amici ebrei mai più tornati, la scoperta del fascismo reale. E poi gli incontri con personaggi decisivi per la vita e per la carriera artistica. Da Ettore Petrolini, Luigi Pirandello e Marta Abba a Guido Piovene, ospiti abituali della famiglia Mauri, da Alberto Savinio e Filippo de Pisis fino agli amici Pier Paolo Pasolini, Michele Ranchetti, Fabio Luca Cavazza: attraverso queste persone Mauri conosce poetiche e linguaggi talvolta molto lontani che diventano la base di stimoli tutt'oggi inesauriti. Si percepisce in tutto il suo lavoro un frastagliamento originale della cultura e una separazione analitica, quasi obbligatoria, della vita; si percepiscono abissi fra i discorsi di scienza, etica e politica e le esigenze dell'essere. Ma a partire da queste percezioni, Mauri non cessa di chie dersi quale sia il modo per ristabilire un'unità fra questi ambiti dell'esistenza umana. Per questo, gli ambiti che avvicina, o da cui è avvicinato, divengono materiali da usare al pari del collage, della fotografia, dell'objet trouvé, della performance, delle proiezioni, della pittura, della scultura, dell'installazione. Grande interprete del proprio tempo, artista irregolare, se non proprio eretico, i cui scritti sono allo stesso modo metafore, citazioni, echi e referenze – percorsi che il lettore è libero di intraprendere senza nessun riguardo per le cronologie – conScritti in mostra Fabio Mauri ci offre un'antologia che va oltre il fatto artistico, un secolo di storia italiana raccontato da un grande protagonista, una voce che rompe l'omogeneità a cui ci ha abituati gran parte dell'arte contemporanea.

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