Scorie radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio di Andrea Bertaglio, Maurizio Pallante edito da Aliberti

Scorie radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio

Editore:

Aliberti

Data di Pubblicazione:
7 dicembre 2011
EAN:

9788874248032

ISBN:

8874248032

Pagine:
185
Formato:
brossura
Argomenti:
Gestione dei rifiuti, Reati e criminologia
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Scorie radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio

Di tanto in tanto, in date sconosciute, ci sono treni che fanno la spola tra l'Italia e la Francia attraversando paesi e città. Trasportano scorie nucleari, solo che nessuno lo sa. Sulle rive della Dora Baltea, esattamente a Saluggia, è stipato l'85 per cento dei rifiuti radioattivi italiani, in gran parte in forma liquida. Dovevano essere solidificati trent'anni fa, e invece sono ancora lì. Insieme a cinque chili di plutonio, una quantità sufficiente a uccidere cinquanta milioni di persone: un decimo di milligrammo, se inspirato, costituisce ufficialmente una dose mortale. Millecinquecento metri più a valle c'è il più grande acquedotto del Piemonte, e quando il fiume è in piena, chi sa trema. Ma in silenzio. Ci sono depositi di rifiuti radioattivi un po' ovunque nel Paese. Gli scarichi di routine dei centri nucleari finiscono nei fiumi e nei laghi, ma nessuno sembra notarlo. Sotto il terreno bresciano sono stipate quaranta bombe atomiche, altre cinquanta ad Aviano: secondo un rapporto del Dipartimento della Difesa Usa, nelle basi "italiane" ci sono "problemi di edifici di supporto, alle recinzioni dei depositi, all'illuminazione e ai sistemi di sicurezza", mentre "a guardia delle basi vi sono soldati di leva con pochi mesi di addestramento". Anche questo, di certo, sette italiani su dieci lo ignorano. In Italia due referendum hanno detto no all'atomo. Ma il nucleare è qui, sotto i nostri piedi. E nessuno vuole farcelo sapere.

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