La scoperta di Milano

È il secondo libro di Guareschi che leggo, dopo La calda estate del pestifero, che mi aveva entusiasmato molto, più o meno otto anni fa. Questo è un romanzo autobiografico, anche se ci sono molti elementi palesemente inventati per divertire il lettore, come allinizio, o soprannaturali, alla fine, per farlo riflettere. Il linguaggio è un po desueto per noi lettori del 2022. Alcune parti sono proprio divertenti, altre fanno sorridere mentre cè anche dellamarezza, nel periodo dellOscuramento e poi dellentrata in guerra per lItalia nel Quaranta, ma ancora prima nelle difficoltà per un giovane di inserirsi nel mondo degli adulti. In particolare, cè molto pudore da parte dellautore, soprattutto nel rapporto con Margherita e sulla paternità: dallaver trovato un appartamento a Milano (di ben 600 mq! ) si salta a piè pari il matrimonio e la vita insieme per ritrovarsi allimprovviso con un pargoletto; ma originali sono le perifrasi che lui usa per definire sua moglie e in effetti poi parla spesso della vita coniugale, pur timidamente, e cita i loro vivaci dialoghi. Lo consiglio sicuramente per addentrarsi a Milano negli anni Trenta e Quaranta in compagnia di Giovannino e Margherita.

La scoperta di Milano è il racconto tra il serio e il faceto degli anni di gavetta di Giovanni Guareschi, in cui fresco sposo, si trasferisce a Milano con l'amata Margherita. L'autore descrive con arguzia e nostalgia la grande città che lo ospita, con una vena di rimpianto per gli anni ormai trascorsi. Da leggere, se avete già amato le opere di Guareschi o se, vi approcciate ai suoi scritti per la prima volta.