Un sacchetto di biglie

Le avventure dei fratelli Joffo, a zonzo per la Francia, in fuga dai tremendi nazisti. La crescita dei fratelli Joffo, gli incontri e i timori, l'astuzia sviluppata per sopravvivere, la meschinità di mentire, sempre, per salvarsi la vita. Sembra quasi impossibile, che sia una vicenda vera, e il lieto fine fa percepire la speranza in uno dei periodi più bui del Novecento.

Una storia vera, quella della famiglia Joffo. Dopo che in Francia sono entrate in vigore le leggi razziali, una sera il padre e la madre di Jo e Maurice preparano loro due sacche e li fanno allontanare da Parigi, per andare a raggiungere i loro fratelli grandi che sono già scappati. Ha inizio la loro grande avventura. La famiglia si ricongiungerà e tornerà a dividersi di nuovo. Ad un certo punto i due fratellini vengono arrestati dalla Gestapo e tenuti prigionieri in un albergo. Per giorni e giorni vengono sottoposti separatamente ad un rigido interrogatorio, e le loro risposte sono vagliate attentamente dalle SS. Vengono esaminati fisicamente, per controllare se sono circoncisi. Saranno liberati se riusciranno a presentare i loro certificati di comunione. Riescono a farcela grazie all'aiuto di un sacerdote. Insieme affrontano e superano tutto. Con intelligenza, coraggio e fortuna. Dopo tre anni ritornano nella Parigi libera. Una storia vera e toccante, narrata con uno stile spigliato e avvincente.

Joseph e Maurice sono due ragazzi ebrei, vivono a Parigi con il papà, la mamma e i due fratelli maggiori. La vicenda è ambientata nel ventesimo secolo, durante la seconda Guerra Mondiale. Costantemente inseguiti dai nazisti questi due giovani devono affrontare pericoli inimmaginabili, dove il minimo sbaglio può costare loro la vita! Una storia vera, toccante che ci fa rivivere gli orrori di un'epoca ormai studiata solo sui libri di scuola... personalmente questo libro mi è piaciuto moltissimo, mi sono sentita partecipe alle gioie e disavventure di questi ragazzi ebrei, le stesse di migliaia di giovani di allora e ho apprezzato gli insegnamenti morali che la storia mi ha trasmesso.

Racconta di un bambino ebreo residente in Francia durante la seconda guerra mondiale. Viene giudicato un romanzo per le scuole medie, ma io l'ho letto in età adulta e ne ho avuto un'ottima impressione. E' scritto in prima persona con gli occhi di un bambino ma non lo reputo necessariamente per bambini. Mi è piaciuto molto ed è capace di trasmettere forti emozioni!!