La rivoluzione romantica. Poetiche, estetiche, ideologie
- Editore:
Liguori
- Collana:
- Romanticismo e dintorni
- Data di Pubblicazione:
- 1 gennaio 1984
- EAN:
9788820713140
- ISBN:
8820713144
- Pagine:
- 440
Descrizione La rivoluzione romantica. Poetiche, estetiche, ideologie
Luogo infinito di interpretazioni e di controversie, il romanticismo affonda, come è noto, le proprie radici nella storia socio-politico-culturale occidentale di un'Europa in crisi che, a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo, vedeva progressivamente sfumare gli ideali del razionalismo illuministico e le speranze innescate dalla Rivoluzione francese. Situazione che fece quindi emergere non solo la consapevolezza sociologica di una crisi globale di civiltà, ma anche stati d'animo di profonda delusione soggettiva. Ma oltre che essere compreso in questa sua dimensione storica, il romanticismo può essere considerato anche come un atteggiamento spirituale che designa in ogni individuo l'attività creativa stessa, una disposizione del sentimento, uno stato d'animo nostalgico e struggente le cui manifestazioni possono essere ritrovate in artisti di epoche assai diverse prima o dopo i limiti temporali del romanticismo vero e proprio.Dal punto di vista estetico (come dimostrano le pagine di questo libro dedicate alla pittura), il romanticismo ha fatto emergere una concezione dell'arte come potere di assoluta libertà, di trasfigurazione, di trascendenza, di progetto, di raggiungimento utopico di un "totalmente altro".Nei confronti della "chiara" coscienza razionalistica - ma la cui "chiarezza" è stata spesso fonte di coercizione e di repressione - la "rivoluzione romantica" si è caratterizzata (in una prospettiva di nuova e più ampia razionalità e non di rifiuto della ragione) come l'esigenza radicale della contraddizione; una "contraddizione" votata al mutamento, alla trasformazione (della vita e del mondo), al divenire incessante verso confini (di conoscenza e di sensibilità) ignoti, in una disseminazione plurale di prospettive e di intenzionalità che nessun dogma o disciplina epistemologicamente chiusi potranno mai circoscrivere, limitare, escludere.