Libro Resistere non serve a niente di Walter Siti
Trama libro
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
Recensioni degli utenti
Resistere non serve a niente - 13 dicembre 2018
Il racconto è abbastanza spregiudicato e presenta la teoria (piuttosto interessante, che circola da parecchio tempo) della C. D. "cupola" che governa il mondo e della quale tutti gli altri poteri sono succubi, partendo da un'angolazione originale, economico-finanziaria. Discreto.
Mah! Poco convincente - 25 agosto 2013
Non mi è piaciuto per come è scritto, per il linguaggio finanziario che usa e che per un non addetto ai lavori risulta spesso davvero poco comprensibile, per le estreme contraddizioni caratteriali del protagonista che mi sembra un po' troppo ossessionato dal sesso inteso solo come sopraffazione fisica e o morale. Le stesse cose le sta scrivendo Saviano già da alcuni anni ma con una veridicità-credibilità maggiore, qui sembra quasi che l'autore getti il sasso ma poi nasconda la mano dietro la finzione narrativa del romanzo. Insomma non mi ha appassionato né convinto!