I rapporti fiduciari con funzione successoria. Contributo allo studio dei negozi con efficacia «post mortem» di Alessandro Semprini edito da Giappichelli
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I rapporti fiduciari con funzione successoria. Contributo allo studio dei negozi con efficacia «post mortem»

Editore:

Giappichelli

Data di Pubblicazione:
27 ottobre 2022
EAN:

9788892124417

ISBN:

8892124412

Pagine:
256
Formato:
brossura
Argomento:
Testamenti e successioni
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Descrizione I rapporti fiduciari con funzione successoria. Contributo allo studio dei negozi con efficacia «post mortem»

L’opera prende in esame i sempre più diffusi schemi fiduciari inter vivos con effetti post mortem, con i quali vengono realizzati in via indiretta gli effetti di devoluzione del patrimonio tipici della successione a causa di morte. Tale interesse muove dalla discussa crisi del testamento, il quale, nel contesto attuale, non sembra più essere in grado di soddisfare le plurime e complesse esigenze che si manifestano nel momento del passaggio generazionale del patrimonio di un soggetto: sicché, da qualche decennio, si discute di negozi post mortem, mediante i quali realizzare alternativamente gli effetti della successione mortis causa. In verità, l’interesse per gli strumenti alternativi al testamento si giustifica in ragione di una pluralità di aspetti, di natura giuridica, economica, e sociale (i quali verranno meglio analizzati nel capitolo I), per larga parte comuni anche ad ordinamenti stranieri (evidenza di ciò è l’analogo dibattito, nel contesto giuridico internazionale, sui cd. will-substitutes); nel presente lavoro, ad ogni modo, pur in presenza di alcune riflessioni comparative, ci si focalizzerà sull’ordinamento italiano e, in particolare, sui rapporti fiduciari con efficacia post mortem. Il tema si rivela di grande attualità proprio perché, con particolare riguardo al passaggio generazionale di grandi patrimoni, vengono già oggi utilizzati nella prassi mercantile alcuni schemi fiduciari inter vivos con effetti post mortem (quali applicazioni della cd. «fiducia romanistica» in chiave successoria): si fa riferimento, principalmente, ai trusts successori istituiti mediante atto tra vivi, nonché ai (meno diffusi) negozi fiduciari con funzione successoria e vincoli di destinazione ai sensi dell’art. 2645-ter cod. civ. in chiave successoria. Si tratta, in breve, di meccanismi indiretti di devoluzione del patrimonio, caratterizzati da un’impronta trilaterale e una matrice fiduciaria, realizzati per atto tra vivi, ma con effetti post mortem: in essi, infatti, è ravvisabile (a) uno spoglio immediato dei beni da parte del proprietario, con effetto traslativo in favore di un soggetto interposto (fiduciario/trustee/attuatore), e (b) un incarico fiduciario (assunto da quest’ultimo) avente ad oggetto la gestione dei beni ed il loro ritrasferimento nei tempi convenuti in favore dei beneficiari indicati o suggeriti all’interno del progetto. Non può negarsi, invero, come siffatte configurazioni negoziali continuino ad essere oggetto di aspri dibattiti nel panorama giuridico italiano. In questa sede, però, non ci si dedicherà alla ricostruzione dei profili tipologici delle fattispecie sopra richiamate; infatti, per quanto vi sarà sì un’evidenziazione preliminare dei tratti strutturali degli istituti più utilizzati (trusts; negozi fiduciari; vincoli di destinazione di cui all’art. 2645-ter cod. civ.), non saranno le ben note questioni connesse alla loro rispettiva riconoscibilità e ammissibilità il punto focale della presente indagine. Di converso, la chiave di lettura che ispirerà le seguenti riflessioni sarà quella del diritto successorio: d’altronde, in risposta a molto diffusi – ma poco consapevoli – utilizzi delle citate tecniche negoziali, è divenuto urgente un chiarimento interpretativo improntato al rispetto del dato normativo vigente. A questo proposito, le applicazioni dei citati schemi fiduciari post mortem verranno messe alla prova del diritto italiano delle successioni ovvero dei suoi principi e divieti inderogabili, tra i quali il divieto di patti successori, la tutela dei legittimari, il divieto di mandato post mortem, il divieto di donazione di beni futuri, il divieto di mandato a donare, il divieto di sostituzione fedecommissaria, il divieto di usufrutto successivo. Delle pianificazioni successorie mediante schemi fiduciari post mortem, pertanto, verranno evidenziate sia le criticità connesse al loro momento genetico (laddove tali schemi violino, fin dall’origine, alcuni divieti imposti dall’ordinamento), sia quelle correlate al loro momento esecutivo (valutabili solo all’apertura della successione del de cuius). In conclusione, la presente indagine analizza in chiave critica gli schemi fiduciari inter vivos con effetti post mortem più utilizzati, con un duplice obiettivo: riportare a norma gli spregiudicati progetti di pianificazione successoria troppo spesso realizzati nella prassi (evidenziandone gli assetti illeciti, quelli rischiosi, quelli preferibili), nonché, al contempo, superare un uso classista del diritto, rivelando l’utilità di tali tecniche successorie ed implementandone la diffusione non solo con riferimento al passaggio generazionale di grandi patrimoni.

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