Come una rana d'inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz: Liliana Segre, Goti Bauer, Giuliana Tedeschi
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- Tascabili. Saggi
- Data di Pubblicazione:
- 8 gennaio 2018
- EAN:
9788845296093
- ISBN:
8845296091
- Pagine:
- 256
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Seconda Guerra Mondiale, Storia d'Europa
Descrizione Come una rana d'inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz: Liliana Segre, Goti Bauer, Giuliana Tedeschi
Daniela Padoan raccoglie in questo libro le testimonianze di tre donne - Liliana Segre, Goti Bauer, Giuliana Tedeschi - sopravvissute al campo femminile di Auschwitz-Birkenau. L'autrice conferisce alle conversazioni il ritmo di una lucida, accorata narrazione fatta di rimandi e relazioni perché, come dice Giuliana Tedeschi, "le donne sono maglie, se una si perde, si perdono tutte". Nella storiografia dello sterminio nazista le donne sono pressoché invisibili, la loro presenza è sovrapposta a quella maschile e su questa si appiattisce. Ma, come è scritto nella Postfazione, "senza dimenticare per un solo istante che l'obiettivo dei nazisti era cancellare dal mondo gli ebrei, uomini o donne che fossero, riflettere sulla peculiarità delle sofferenze e sopraffazioni patite dalle donne, così come sul loro modo di opporre resistenza e rendere testimonianza, può servire ad allargare di un poco l'ambito di riflessione".
Recensioni degli utenti
Non siamo piu' donne.-20 luglio 2011
Questo luogo non e' fatto per gli esseri umani, qui non ci sono uomini o donne, soltanto pezzi di ricambio. Le prigioniere arrivano in campo e immediatamente vengono trasformate in numeri che identificano la schiava destinata alla morte, ma solo dopo aver lavorato per lo sforzo bellico tedesco. Che donne siamo noi che siamo costrette ad aiutare i nazisti al nostro stesso annientamento, sopravvivere in questo inferno e' impossibile. Noi non eravamo nemmeno bestie per i nazisti, le uniche bestie erano i loro cani addestrati per azzannarci, oppure le bestie sono le SS? No, loro sono i figli degli Dei. I nostri pensieri sono rivolti verso i nostri cari scomparsi, le nostre compagne morte, facciamoci coraggio parliamo di cucina, scambiamoci sempre ricette nuove, non pensiamo ai camini. Ma come non pensarci, sono davanti a noi, cosi' come tutte quelle persone che fanno la coda per entrarvi, maledetti Krematori, sono sempre piu' vicini.