Ragazza in un giardino di Anne Tyler edito da Guanda
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Ragazza in un giardino

Editore:

Guanda

Edizione:
3
Traduttore:
Pignatti L.
Data di Pubblicazione:
29 maggio 2008
EAN:

9788860884473

ISBN:

8860884470

Pagine:
311
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Ragazza in un giardino

Pamela Emerson è rimasta vedova da poco e vive da sola, a Baltimora, in una grande casa piena di orologi, di cui il marito era un appassionato collezionista. Ha appena licenziato il giardiniere che lavorava per lei da più di venticinque anni e, mentre sta cercando di spostare dei vecchi mobili da giardino, si offre di aiutarla una ragazza che passa di lì per caso, Elizabeth Abbott. Ascolta l'incipit>> La giovane sta cercando un lavoretto estivo, e la signora Emerson le offre un posto da tuttofare, in quella sua enorme casa bisognosa di mille piccoli interventi. L'arrivo di Elizabeth nella famiglia Emerson, composta da sette figli adulti che raramente fanno visita all'anziana madre, fa scattare una molla nascosta: la ragazza si trova fatalmente legata a questo bizzarro gruppo di persone, che ben presto sembrano non poter più fare a meno di lei. Come sempre, Anne Tyler ci presenta e ci descrive, con sguardo acuto e affettuoso insieme, un ventaglio di personaggi tanto peculiari quanto semplici e umani che, come tali, comunicano tutto il loro essere, fatto di sentimenti, speranze, dubbi, paure e sogni. È la storia di una famiglia numerosa che pare sempre a un passo dallo sgretolarsi, e che invece resiste, tenuta insieme, suo malgrado, da un vincolo che solo in superficie si presenta sfilacciato ed estremamente labile. Mancando la figura del capofamiglia, il ruolo centrale spetta di diritto a due grandi personaggi femminili, la signora Emerson ed Elizabeth. Passano gli anni, cambiano gli scenari, ma sarà sempre la ragazza, pur nel suo improbabile disordine e nella coriacea gelosia della propria indipendenza, ad assumersi il faticoso compito di tenere vivo il senso della comune appartenenza.

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4 di 5 su 3 recensioni

Ragazza in un giardinoDi B. Gino-10 luglio 2011

Non eccede, anche se il pericolo esiste, nelle descrizioni paesggistiche così care alla Tyler. Protagonista è una grande famiglia di Baltimora, composta da sette fratelli e dalla loro madre, rimasta improvvisamente vedova; come in ogni famiglia, ci sono sentimenti contrastanti che legano i figli: gelosie ed invidie che sfociano in eventi tragici, ma il tutto viene esposto con levità e leggerezza, quasi a invitare il lettore a non drammatizzare per le tempeste che la vita ci riserva. Il messaggio che la scrittrice trasmette è positivo, di speranza: sembra che la famiglia si sgretoli sotto i colpi inferti dal destino, ma non è così, alla fine l'affetto riesce ad emergere e a vincere, grazie all'intervento di un'estranea, una ragazza tuttofare che entra in punta di piedi nella famiglia per divenirne poi il perno, il collante che unisce i protagonisti della storia. La lettura di questo libro mi ha fatto riflettere su un tema che sto vivendo in prima persona, quale quello degli anziani e delle loro esigenze. Capita che un genitore anziano preferisca essere accudito piuttosto che dal proprio figlio da un estraneo, e allora il figlio si interroga su come mai il suo affetto indiscusso sembri non essere riconosciuto dal genitore. Senza pensare che noi figli a volte non sappiamo far altro che esprimerci con rimostranze, borbottii, o infliggendo involontariamente piccole umiliazioni, quando invece la persona anziana chiede solo di essere capita, non chiede gesti impegnativi o eroici, chiede disponibilità, comprensione, pazienza e tanto amore.

Ragazza in un giardinoDi S. Silvia-21 febbraio 2011

Libro lento e malinconico, di certo non adatto a tutte le sensibilità. Conosco il suo stile pacato e tranquillo, volto a cogliere attimi di vita di tutti i giorni, con un'attenzione particolare alle vicende familiari. Ed è così anche in questo libro. Protagonista è una grande famiglia di Baltimora, composta da sette fratelli e dalla loro madre, rimasta improvvisamente vedova; come in ogni famiglia, ci sono sentimenti contrastanti che legano i figli: gelosie ed invidie che sfociano in eventi tragici, ma il tutto viene esposto con levità e leggerezza, quasi a invitare il lettore a non drammatizzare per le tempeste che la vita ci riserva. Il messaggio che la scrittrice trasmette è positivo, di speranza: sembra che la famiglia si sgretoli sotto i colpi inferti dal destino, ma non è così, alla fine l'affetto riesce ad emergere e a vincere, grazie all'intervento di un'estranea, una ragazza tuttofare che entra in punta di piedi nella famiglia per divenirne poi il perno, il collante che unisce i protagonisti della storia. La lettura di questo libro mi ha fatto riflettere su un tema che sto vivendo in prima persona, quale quello degli anziani e delle loro esigenze. Capita che un genitore anziano preferisca essere accudito piuttosto che dal proprio figlio da un estraneo, e allora il figlio si interroga su come mai il suo affetto indiscusso sembri non essere riconosciuto dal genitore. Senza pensare che noi figli a volte non sappiamo far altro che esprimerci con rimostranze, borbottii, o infliggendo involontariamente piccole umiliazioni, quando invece la persona anziana chiede solo di essere capita, non chiede gesti impegnativi o eroici, chiede disponibilità, comprensione, pazienza e tanto amore.

uno strano uomo tuttofareDi A. Silvia-18 luglio 2010

Incentrato sulla famiglia Emerson, il romanzo si apre con l’incontro casuale tra la signora Pamela Emerson ed Elizabeth Abbot, che si offre di aiutare l’anziana vedova a trasferire i mobili della veranda dentro la rimessa. In cerca di un lavoro estivo per pagarsi gli studi che in realtà non vorrebbe continuare, Elizabeth diventa l’uomo tuttofare della casa. Elizabeth piace alla signora Emerson perché di poche parole e in grado di fare qualunque cosa (tranne uccidere il tacchino per la Festa del Ringraziamento). A volte risponde con domande o frasi che sconcertano il suo interlocutore e fanno sorridere il lettore. Sembra quasi che viva in un altro mondo, dal quale ha una visione totalmente differente delle cose e delle persone che la circondano. La signora Emerson ha vissuto per i suoi figli e adesso che questi sono cresciuti e si sono trasferiti, cerca in tutti i modi di inserirsi di nuovo nelle loro vite. Donna raffinata, tiene molto al suo aspetto fisico e ogni giorno si trucca e si veste con ricercatezza. Indossa sempre i tacchi e la gonna anche se ormai la maggior parte dei suoi capelli sono bianchi e hanno bisogno di essere tinti regolarmente. Elizabeth rappresenta l’esatto contrario. Tiene in ordine la casa ma nella sua stanza regna il caos. Trascura il suo aspetto indossando abiti da lavoro di taglie enormi, pantaloni e scarpe consumate e vestiti informi nelle occasioni speciali. Nella casa c’è il viavai dei figli, uomini e donne, sposati e non, e qualche nipotino. Elizabeth finisce per conoscerli tutti e diventa spettatrice dei loro diverbi e delle loro stranezze. Nonostante la differenza dei caratteri della giovane e dell’anziana donna, entrambe stravaganti e ognuna con le sue fissazioni (Elizabeth non rifiuta mai un invito, la signora Emerson detta le lettere per i figli ad un registratore prima di scriverle), a distanza di anni le due si ritrovano. Una storia quieta e senza pretese, serena e simpatica, con colpi di scena che fanno invidia ad un romanzo d’avventura. Lo stile scorrevole e descrittivo è piacevole e il finale lascia dentro quiete e serenità.