Trama Quchi. Quello che ho ingoiato
Quchi è la storia di quello che circola nel corpo e nella mente quando continuiamo a chiederci: cos’è che è andato storto? E cosa siamo disposti a ingoiare per essere amati dagli altri e per piacere finalmente a noi stessi?
Arrivata a Los Angeles a quarant’anni per dare un nuovo futuro alla sua famiglia, Carla a un certo punto s’inceppa: non riesce a parlare, a guidare, a vivere come “loro”, gli autoctoni, quelli che ogni volta abitano un luogo da prima degli altri. Dopo una serata in cui si ritrova a ingoiare il boccone di un’altra donna, Carla capisce che quello dev’essere l’ultimo dei suoi gesti insensati: decide così di parlarne alla sua psicoanalista in Italia – l’unica con cui può esprimersi nella sua lingua – per cercare di capire perché ha preso una decisione così rischiosa cambiando vita alla sua età, ma soprattutto perché non riesce più a tornare a casa. Cosa è successo di così grave nel suo Paese da farle decidere di andare via? Carla ripercorre le proprie ossessioni, le paure, il senso di colpa che le viene dal buttarsi in sempre nuove avventure senza essere abbastanza “attrezzata”. QUCHI è un romanzo polifonico in cui tutte le voci presenti – la madre, il padre, il marito, gli ex fidanzati, le amiche e gli amici, il mondo dell’editoria – sono altrettante interferenze che l’inetta Carla non può fare a meno di trattenere e che coincidono con altrettanti aspetti della sua vita: le promesse dell’infanzia, i fallimenti e i lutti dell’età adulta, la nuova ricerca di sé e la perpetua domanda su quanto siamo disposti a ingoiare per essere amati dagli altri, e per piacere finalmente a noi stessi