Pugni di Pietro Grossi edito da Sellerio Editore Palermo

Pugni

Data di Pubblicazione:
17 settembre 2009
EAN:

9788838924163

ISBN:

8838924163

Pagine:
219
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Pugni

Boxe, il primo di tre ritratti di giovani alle prese con l'iniziazione alla vita, parla di palestre e odori di corpi, di sacrifici e rese smargiasse, della prova e della sfida, della rivelazione folgorante del senso segreto della vita, dando la sensazione di un arco che si tende al limite della rottura. "Cavalli", il secondo, ha come un andamento di ballata e fa sentire spazi aperti: due fratelli ricevono dal padre due cavalli e il via al loro destino. "Fu subito chiaro a tutti che i cavalli avrebbero portato i due fratelli in luoghi diversi" e il primo usa il suo per andare e venire dalla città in esperienze e avventure; l'altro resta, col laborioso intento di metter su un allevamento. Una ferita aperta da lavare li ritrova fianco a fianco e svela chi è già uomo e chi deve ancora diventarlo. Se i primi due hanno a che fare con l'impresa di giovani uomini di diventare ciò che sono, il terzo racconto, "La scimmia", narra la voglia di sparire come strada possibile in agguato, e rappresenta la fragilità invincibile degli esseri: l'amico conosciuto come più ricco, più fortunato, improvvisamente decide di essere una scimmia, e il velo impenetrabile del delirio mostra un certo senso della vita che da quel momento si attacca all'amico sano come il doppio che sta sempre accanto.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 3 recensioni

Pugni.Di L. Silvia-16 luglio 2011

Tre vite, tre sogni, tre avventure ricamate dalla penna del compianto Grossi. I tre racconti hanno quindi questa linea comune del "doppio", nel mondo esterno con cui confrontarsi e quello dentro di noi, entrambi da sfidare per poter crescere e giungere ad essere uomini completi. La raccolta è molto bella, scritta molto bene, nella brevità dei racconti l'autore riesce comunque a dare un ottimo spessore ai personaggi e dà loro una ambientazione quasi tangibile. Nello scrivere Grossi riesce a permeare il suo stile con gli elementi tipici dell'ambiente che sta raccontando, così nel secondo racconto, ambientato nel far west, anche le descrizioni e parte dei dialoghi hanno quel gusto tipico dei vecchi film di cow boys, mentre nel terzo il linguaggio è quello tipico contemporaneo; linguaggio a volte crudo, con qualche concessione alla lingua parlata, ma che non guasta e serve a dare una coloritura di reale al tessuto della narrazione. L'autore dal suo precedente "Touchè" ha dimostrato certamente una grande maturazione sia nello stile che nei contenuti, e in questi racconti si può arguire che vi sia la preparazione per il romanzo che ha fatto seguito, "L'Acchito", nel quale le notevoli doti dell'autore si sono pienamente confermate.

PugniDi S. Goffredo-14 novembre 2010

Niente da dire: questo ragazzo sa scrivere, e alla grande. Il suo "Pugni" contiene tre racconti uno piu' bello dell'altro. Nel primo, "Boxe", il protagonista e' uno dei tanti ragazzi invisibili, insicuro, mingherlino, che sul ring riesce pero' a trasformarsi in un essere saettante, il "Ballerino" lo chiamano. E' nel suo destino scoprire se e' davvero il migliore, e per farlo deve battere il Capra, ragazzo sordomuto che con determinazione e testardaggine vuole affermare, anch'egli, la propria superiorita'. Su quel quadrato l'epico incontro si trasformera' inevitabilmente in un'allegoria della vita, sulle sue sfide, sulla paura a viverla davvero. Con il secondo racconto, "Cavalli", ha molti punti in comune: unita' di tempo e luogo indefinite, racconto di formazione, confrontiscontri indispensabili per crescere, capacita' di trasmettere forti vibrazioni. Sembra essere uscito dal miglior McCarthy: dei cavalli regalati dal padre permettono a Natan e Daniel di iniziarsi alla vita, anche se "fu subito chiaro a tutti che i cavalli avrebbero portato i due fratelli in luoghi diversi". Il terzo racconta una strana storia: il protagonista viene a sapere che un suo vecchio amico, fino ad allora in debito con la vita, si e' meso improvvisamente a fare la scimmia, con tanto di gesti e schiamazzi. Torna allora al paese natale per andarlo a trovare, riallaccia vecchi rapporti anche con genitori che sembrano ormai sconosciuti, e ci mostra le fragilita' degli esseri umani; apparentemente lontano dai primi due, in realta' in questo "La scimmia" il tema e' "cio' che siamo diventati e saremmo potuti essere", quindi in sostanza altra faccia rispetto al punto di vista dei primi due racconti ma stessa medaglia. Veramente un'ottima scoperta, aspetto un suo romanzo.

un trentenne che invidioDi M. Kirina-4 novembre 2010

Racconti brevi ma così coinvolgenti che li si legge in un sol fiato. La semplicità della sua ricercarta dialettica fa di Pietro Grossi, classe 1978, il degno vincitore del Premio Campiello Europa 2010.