Il primo odore di Jacques Chessex edito da Gaffi Editore in Roma

Il primo odore

Collana:
Godot
Traduttore:
Celli F.
Data di Pubblicazione:
1 giugno 2005
EAN:

9788887803600

ISBN:

8887803609

Pagine:
136
Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Trama Il primo odore

L'odore del sacrificio e i sentori della pelle, profumi di donna e effluvi di sangue promanano dagli altari d'un piacere sadomasochista. Estasi e dolore tornano nella memoria vivida del protagonista ormai vecchio. Un teatro d'ombre pronte a rivivere frugando nelle pieghe e tra le piaghe dei corpi oltre l'interdetto. Mistica del sesso e ricerca di Dio, iniziazione adolescenziale e maturità tra figure storiche e fantasmi letterari. Da Sade a Vailland, scrittore libertino e cinico militante, maestro designato in fuga dal Commendatore.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 13.00

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 2 recensioni

Il primo odoreDi M. Gerardo-20 luglio 2011

Spennellate di pura arte letteraria, se mai un autore moderno si può definire un classivo... In questo che solo all'apparenza è un lungo racconto Chessex, autore svizzero francofono che ben si è abbeverato alle fonti dell'altissima scuola letteraria francese non meno che alle Scritture, in questi ineguali per purità e nitore ma pregiatissimi "piccoli poemi in prosa" tutto l'universo della grande Poesia occidentale, dal Cantico dei Cantici al Divano goethiano al Baudelaire più ispirato ed ispiratore delle carnalissime Bagnanti di Renoir, tutta la Poesia si diceva è raccolta ed offerta in un ideale florilegio della lirica che, dopo l'inarrivabilità dei maledetti "uomini d'oggi" odora di decomposizione, di sfacelo. Così come odora di morte quell'ODORE SOAVE di cui Dio, ancora e sempre Lui, ben si pasce all'indomani del diluvio allorquando Noè gli apparecchia un saporoso olocausto di animali puri come descritto in Genesi 8, 20-21. E su tutto, su questa mirabile creazione, dell'Autore e della Sua penna dico, aleggia quasi come aleggiava lo Spirito di Dio sulla superficie delle acque (Genesi 1, 2) ben altro Spirito Divino: quello del Marchese e del Suo epigono neo-realista e novecentesco Roger Vailland, qui assurto al ruolo di primario co-protagonista del testo, mentore da vivo ed ancor più come defunto. Eppure il voto che mi sento (le metafore odorose potrebbero sprecarsi) di esprimere non giunge all'eccellenza proprio perché non riesco a stimare "Il primo odore" (originariamente il titolo si fregiava del versetto citato di Genesi 8) un racconto; meglio, non lo ritengo un racconto perfetto per la sua insopprimibile natura di ibrido stilistico, di ermafrodito sontuoso ma dal piede fesso, caprino, quanto ai "canoni" della narrazione.

Il primo odoreDi i. paola-14 luglio 2011

Perfetto nel suo ardire di proporre un nuova teoria degli odori sacrificali. E' "una stagione all'inferno" quella stagione che si scioglie al sole d'agosto e si rapprende al tepore d'autunno e poiché secondo la tradizione rabbinica il mondo, il nostro mondo, fu creato in settembre da allora la nostra umana peregrinazione lungo i secoli dei giorni si tinge di zolfo, di sofferenza lasciandoci lo sguardo stravolto ma ancora proteso alla ricerca del Creatore. In questo che solo all'apparenza è un lungo racconto Chessex, autore svizzero francofono che ben si è abbeverato alle fonti dell'altissima scuola letteraria francese non meno che alle Scritture, in questi ineguali per purità e nitore ma pregiatissimi "piccoli poemi in prosa" tutto l'universo della grande Poesia occidentale, dal Cantico dei Cantici al Divano goethiano al Baudelaire più ispirato ed ispiratore delle carnalissime Bagnanti di Renoir, tutta la Poesia si diceva è raccolta ed offerta in un ideale florilegio della lirica che, dopo l'inarrivabilità dei maledetti "uomini d'oggi" odora di decomposizione, di sfacelo. Così come odora di morte quell'ODORE SOAVE di cui Dio, ancora e sempre Lui, ben si pasce all'indomani del diluvio allorquando Noè gli apparecchia un saporoso olocausto di animali puri come descritto in Genesi 8, 20-21. E su tutto, su questa mirabile creazione, dell'Autore e della Sua penna dico, aleggia quasi come aleggiava lo Spirito di Dio sulla superficie delle acque (Genesi 1, 2) ben altro Spirito Divino: quello del Marchese e del Suo epigono neo-realista e novecentesco Roger Vailland, qui assurto al ruolo di primario co-protagonista del testo, mentore da vivo ed ancor più come defunto. Eppure il voto che mi sento (le metafore odorose potrebbero sprecarsi) di esprimere non giunge all'eccellenza proprio perché non riesco a stimare "Il primo odore" (originariamente il titolo si fregiava del versetto citato di Genesi 8) un racconto; meglio, non lo ritengo un racconto perfetto per la sua insopprimibile natura di ibrido stilistico, di ermafrodito sontuoso ma dal piede fesso, caprino, quanto ai "canoni" della narrazione.