Primati e filosofi. Evoluzione e moralità di Frans De Waal edito da Garzanti

Primati e filosofi. Evoluzione e moralità

Editore:

Garzanti

Collana:
Le forme
A cura di:
J. Ober , S. Macedo
Traduttore:
Conte F.
Data di Pubblicazione:
12 giugno 2008
EAN:

9788811740810

ISBN:

8811740819

Pagine:
234
Formato:
rilegato
Argomenti:
Evoluzione, Comportamento degli animali
Acquistabile con o la

Descrizione Primati e filosofi. Evoluzione e moralità

In "Primati e filosofi" Frans de Waal espone in maniera chiara le recenti acquisizioni dell'etologia e le loro implicazioni filosofiche. Le sue tesi diventano poi oggetto di discussione con pensatori come Robert Wright, Christine M. Korsgaard, PHilip Kitcher e Peter Singer. L'acceso dibattito ci spinge a riflettere sul ruolo dell'evoluzione nello sviluppo della nostra stessa specie, ci obbliga a ridefinire la nostra idea di "essere umano" e ci spinge ad approfondire concetti come "mente", "istinto", "altruismo", "empatia". E apre naturalmente nuove prospettive sui diritti degli animali.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 13.50

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Primati e filosofiDi g. luca-21 novembre 2010

Da dove viene la moralità? E' una"invenzione" degli uomini, una prerogativa della nostra specie, oppure dobbiamo cercarne il fondamento negli altri primati e quindi in un nostro antenato comune? De Waal, celebre primatologo, ritiene che la morale non sia una prerogativa esclusivamente umana dovuta alla nascita della cultura, ma che sia proprio la nostra natura animale che ci porta ad essere morali. Di conseguenza egli rifiuta la teoria del "contratto sociale", secondo la quale la nostra moralità non è altro che un rivestimento culturale, una patina sottile che cela al di sotto una natura per altri versi egoista e brutale. Niente di più falso secondo lo scienziato olandese: basta osservare i nostri cugini, in primis gli scimpanzé, per confutarla. E a supporto di questa sua affermazione riporta numerose osservazioni, tutte assai eloquenti. E questo vale, anche se in misura minore, per tutte le specie che hanno adottato comportamenti sociali. Quando Thomas Hobbes affermava che homo homini lupus secondo de Waal commetteva due errori. Il primo è che i canidi sono fra gli animali più gregari e cooperativi del pianeta. Il secondo è che negava l'innata natura sociale della nostra specie, caratteristica che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che condividiamo con le altre scimmie antropomorfe. Ovviamente la nostra moralità si è evoluta attraverso il ragionamento, il giudizio e l'autoriflessione. Ma questo non fa altro che confermare quello che ha sostenuto anche Darwin: la moralità è un prodotto dell'evoluzione, non il risultato di un'operazione artificiale. "Se è vero che gli animali non sono esseri umani, è altrettanto vero che gli esseri umani sono animali". E' un'ovvia constatazione, ma tendiamo a dimenticarcela. A questo proposito riporto un comportamento (molto divertente) osservato dall'autore durante le sue ricerche sugli scimpanzé. Racconta che queste scimmie sono entusiaste quando devono sottoporsi a test in cui si usa il computer. Il modo più semplice per convincerle ad entrare nel laboratorio è fargli vedere il carrello con il computer. Allora accorrono tutte davanti alla porta e spingono per entrare. Mai mi sono sentita così tanto vicina alle mie cugine pelose