Pratiche conservative sullo scavo archeologico. Princìpi e metodi

Questo libro si rivolge ad un settore specialistico in cui interagiscono molteplici categorie professionali che hanno competenze, obiettivi ed approcci diversi e talvolta contrapposti e compiono operazioni di scavo e recupero, condizionando, più o meno inconsapevolmente, il destino dei reperti rinvenuti. L'iter dello scavo e con esso le problematiche conservative vengono analizzati nel dettaglio. Le fasi archeologiche e quelle di recupero sono ridisegnate secondo un nuovo modello concettuale a cui si fanno coincidere puntuali azioni di primo soccorso e strategie di conservazione a medio e lungo termine. Viene fatta una rilettura della messa in luce dei reperti e della prima pulitura, ricercando i punti critici e le possibili soluzioni, laddove archeologia e conservazione divengono un'unica azione. Un ampio spazio è dedicato ai sistemi di protezione e stabilizzazione degli oggetti e delle strutture, sia in relazione alla loro permanenza in situ, sia che essi debbano essere prelievati. In particolare, per quanto concerne i reperti mobili, viene sviluppato il tema dell'imballaggio, quale fase cruciale dell'attività di recupero, da cui dipende la sopravvivenza dei reperti, la buona gestione nei magazzini. Due capitoli riassumono le proprietà e il comportamento teorici dei materiali che più comunemente provengono dal sottosuolo. Una griglia di supporto al riconoscimento dei materiali appena scavati guida alla lettura autoptica, sul campo, delle loro caratteristiche e del loro stato di salute. Il libro è stato adottato in molteplici ambiti formativi ed operativi (università, soprintendenze, ecc. ) , in Italia e all'estero e, in particolare, nell'ambito dei progetti formativi sviluppati dall'ICCROM in Europa dell'Est, Medio Oriente, Asia, ecc...