Praga magica di Angelo Maria Ripellino edito da Einaudi

Praga magica

Editore:

Einaudi

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
1 giugno 2005
EAN:

9788806173517

ISBN:

8806173510

Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Praga magica

"Con un gusto ardimentoso ed enciclopedico Ripellino passa in rassegna una folla di persone, luoghi, libri, ombre, edifici, relitti, echi e bagliori della civiltà praghese: sepolcrali ossessioni alchemiche di Rodolfo II e passeggiate notturne di Kafka, taverne picaresche del soldato S'vejk e antri del Golem, caffè letterari e chiese spettrali, tutti travolti dalla continua sopraffazione politica-etnica-religiosa che ha visto il calvario boemo sotto il tallone della Controriforma, di Hitler, di Stalin e dei suoi successori." Claudio Magris. Il libro, a metà tra saggio e romanzo, è stato pubblicato per la prima volta nel 1973.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Adoro PragaDi L. Pina-5 dicembre 2010

ma la lettura di questo librino mi è parsa ostica sin dalle prime pagine. L'autore ( il buon vecchio Ripellino, pace all'anima sua! ) fine conoscitore della cultura praghese e della fascinosa città, usa una miriade di citazioni in ceco, termini aulici ed uno stile ridondante ed antico come pochi. Risultato? Un'accozzaglia di nomi, fraseggi, brani, luoghi ed una pesantezza unica. Peccato. Perchè la città boema merita e si presta a scrivere di pittori, artisti, fantasmi e scorci suggestivi più di ogni altra.

Praga magicaDi a. livia-28 ottobre 2010

E' andata così: un amico mi ha regalato il libro quando ero in partenza per Praga. Io, da "brava amica" mi sono documentata e l'ho letto. Poi, arrivata a Praga, mi sono lasciata letteralmente travolgere dall'ottimo vino alle spezie servito dai venditori ambulanti vicino all'orologio astronomico e dai concorsi dei cori di bambini che in quel momento si svolgevano nelle chiese della città. La casa di Kafka è un orrendo museo, il ponte Carlo una bancarella a cielo aperto. Eppure è vero è magica, vagabondare per le vie, perdersi con l'eco delle voci bianche nel cuore e sentire la paura del Golem tra le viuzze del ghetto ebraico. Una città indimenticabile, anche se, solo in alcuni momenti, giuro, leggermente annebbiata dai fumi del vino speziato.