Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza di Aldo Cazzullo edito da Rizzoli

Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza

Editore:

Rizzoli

Collana:
Vintage
Data di Pubblicazione:
27 ottobre 2016
EAN:

9788817091770

ISBN:

8817091774

Pagine:
403
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Italia, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
Acquistabile con la

Descrizione Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza

La Resistenza a lungo è stata considerata solo una "cosa di sinistra": fazzoletto rosso e Bella ciao. Poi, negli ultimi anni, i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari, che si accanirono su vittime innocenti, i "ragazzi di Salò". Entrambe queste versioni sono parziali e false. La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è un patrimonio della nazione. Aldo Cazzullo lo dimostra raccontando la Resistenza che non si trova nei libri. Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli. Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo "vi accompagno io davanti al Signore"; degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché "le nostre montagne sono nostre"; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600 mila internati in Germania che come Giovanni Guareschi restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combattendo al fianco degli Alleati...

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4 di 5 su 1 recensione

Ti fa sentire un vermeDi C. Guido-17 giugno 2015

Astenersi dal portarlo in spiaggia: non è libro da relax. Commovente, intenso, più che a "non dimenticare" o a "ricordare" serve a "scoprire" persone degnissime di cui l'Italia deve essere fiera, e che sono sparite nel dimenticatoio pubblico, tranne in qualche raro caso. A loro dovrebbero essere intitolate strade e piazze, altro che a regnanti e generali, e a loro dovrebbero ispirarsi i politici! Non è un libro sui partigiani ma sulle persone: semplici cittadini, militari, contadini, preti, suore, tutte figure nobili che per desiderio di giustizia hanno immolato la propria vita. Direi che il vero nemico in questo caso non è il tedesco, il nazista o il fascista, bensì l'orrore, la vigliaccheria, i gesti più ignobili. Di fronte a questo o si rimaneva indifferenti, se non complici, o si sceglieva il martirio in nome della giustizia, che in guerra non c'è mai. Da leggere a piccole dosi, per non soffocare nel dolore. Da sottolineare la grande ricerca bibliografica svolta dall'autore e testimoniata dalle quattro pagine zeppe di titoli di libri consultati. Questo testo è da consultare, al pari degli altri, per capire come anche gli italiani nei momenti drammatici possano essere capaci di gesti nobili e generosi.