E poi siamo arrivati alla fine
- Editore:
Neri Pozza
- Collana:
- Bloom
- Traduttore:
- Bagnoli K.
- Data di Pubblicazione:
- 12 ottobre 2006
- EAN:
9788854501416
- ISBN:
8854501417
- Pagine:
- 398
- Formato:
- brossura
Trama E poi siamo arrivati alla fine
Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: "È davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell'ufficio è ormai la loro vita. E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l'universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l'affetto e la competizione, lo struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.
Recensioni degli utenti
E poi siamo arrivati alla fine-17 dicembre 2010
Un libro profondo, in alcune pagine commovente, in altre divertente in altre ancora drammatico. All'inizio un po' lento e complicato districarsi in tutti quei nomi ma man mano che si scorrono le pagine i personaggi prendono vita e ci si affeziona ad ognuno di loro.
E poi siamo arrivati alla fine-4 novembre 2010
Il Noi protagonista e narratore di se stesso in quanto entità indifferenziata è assolutamente riconoscibile, anche se alquanto "disturbante" per chiunque abbia mai lavorato in un ufficio a contatto con le psicosi, le sindromi, le fisime, le idiosincrasie, le idiozie di colleghi, capouffici, capigruppo, motivatori e tutta la variegata fauna che finisce nel bene e nel male per costituire la "famiglia lontano da casa" per chiunque di "noi". Il Noi che in questo libro (ma non solo)ha portato l'anima all'ammasso è un blob indifferenziato di persone che vivono da prigionieri volontari la soffocante dimensione dell'ufficio. Esseri umani che non riescono che a pensare a se stessi in quanto parte di un'entità mononucleotide.
buon esordio-20 luglio 2010
"Il rumore delle nostre vite che scorrono" scrive Nick Hornby di questo libro. Non c'è definizione più azzeccata per descrivere l'opera prima di Joshua Ferris, che, uscita in anteprima mondiale in italia presso neri pozza, ha poi scalato le classifiche americane. è stupefacentemente reale, ma in un modo naturale, non costruito, a tratti malinconico ma dannatamente divertente. C'è di tutto in questo *e poi siamo arrivati alla fine*: dal cancro al seno di Lynn, le battute fuori luogo luogo di Jim, il cinismo di Karen, la simpatia di Benny, la pazzia di Tom, il dolore di Janine... Non resta altro che leggerlo e dopo, vi assicuro, inizierete a classifichare le persone come nel romanzo...