La pietra lunare. Scena della vita di provincia
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Piccola biblioteca Adelphi
- Edizione:
- 4
- A cura di:
- I. Landolfi
- Data di Pubblicazione:
- 25 ottobre 1995
- EAN:
9788845911767
- ISBN:
8845911764
- Pagine:
- 164
- Formato:
- brossura
Trama La pietra lunare. Scena della vita di provincia
Il libro si apre su una "scena della vita di provincia", grottesca e quasi allucinata, finché "dal fondo dell'oscurità" il protagonista si sente guardato da "due occhi neri, dilatati e selvaggi", che lo gettano nello stupore e nel terrore. "Una ragazza ad ogni modo" osserva subito dopo. Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà il giovane Giovancarlo e il lettore fra i "lunari orrori" di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri. Con "La pietra lunare", suo primo romanzo (1939), Landolfi presentava già tutti i registri fondamentali di un'opera che rimane, come scrisse Zanzotto, "uno dei punti di riferimento più radiosi del nostro Novecento letterario".
Recensioni degli utenti
Sicuramente una sorpresa-22 maggio 2012
Si inserisce pienamente nella categoria del surrealismo questo breve romanzo con il quale è nato il mio apprezzamento per Landolfi. Uno scrittore visionario, poco compreso ai suoi tempi, tanto che Contini lo descrisse come un "ottocentista bislacco in ritardo". Amare le parole e i fonemi che esse possono creare significa essere degli ottocentisti bislacchi?
L Sogno di Landolfi-17 dicembre 2010
Strepitoso. Elegante. Meraviglioso. Geniale è soprattutto il personaggio della ragazza-capra, i suoi passi lunari, il suo volto misterioso. Landolfi chiude l'occhio della Veglia, e lascia parlare la Mente Onirica. Con questo romanzo Landolfi celebra il dato, certo, per quanto non si voglia ammetterlo, che la Realtà è mescolata col Paesaggio del "Sogno". Sublime. Da leggere assolutamente.
Denso-23 settembre 2010
In questo suo primo romanzo Landolfi concede finalmente spazio a personaggi dai tratti più definiti. Anche la tenuta narrativa, di più ampio respiro, non è quella della prima raccolta. Restano quelli però i luoghi d'elezione, le contrade natali, quel mondo agreste costruito intorno alla casa familiare, unico voluto punto di contatto con la realtà circostante e privilegiato posto d'osservazione.