Piccoli momenti. Dissezioni di galassie vol.1

Non dovete credere a quel che lo scrittore dice. Questo è un libro di poesie. Quando il Poeta incontra il reale e di quello non vuol spogliarsi, perde il verso. Questa la differenza sostanziale tra Ariosto e il suo Orlando e Cervantes e il suo Don Chisciotte. Scopaia lo conosco? Conosco invero Vezio, e Vivarello. So bene che dietro a questi eteronimi, di fronte ai quali il divino Pessoa sorride, in realtá c'è l'Apocalisse, anche se adesso la si vuol ridurre a distopia. Ma ad un altro Giovanni da quello della piú celebre e unica Apocalisse canonica, e intendo a Battista, appartiene la veritá del mangiar locuste lacero e misero annunciando Colui che verrá. Verrá? Poeta automatico, variamente citato, potrebbe rispondere. Scopaia non prende decisioni rapide, e non si suicida, ma chissá, forse troverá un altro nome. Certo è che questo libello va comprato e bevuto d'un sorso come uno dei venti fiaschi di vino di cui si parla in un suo anfratto, per poter davvero capire in che razza di mondo, gente senza nome e poi uno con mille nomi, tutti si scopa cercando di vivere come si puó. P. S. Saverio, dal mio "Waldemar", lo conosce, li conosce tutti, da sempre, e li invita a fare un ballo sotto la pioggia.