La piazza del Diamante di Mercè Rodoreda edito da La Nuova Frontiera
Alta reperibilità

La piazza del Diamante

Collana:
Il basilisco
Traduttore:
Tavani G.
Data di Pubblicazione:
15 ottobre 2020
EAN:

9788883733789

ISBN:

8883733789

Pagine:
224
Formato:
brossura
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Trama La piazza del Diamante

Quella sera, quando Quimet l'aveva invitata a ballare, in piazza del Diamante c'era la musica e tutto il quartiere danzava. Natàlia prima esita, ma poi, visto che lui è affascinante e deciso, gli prende la mano. Inizia così la loro storia d'amore, a cui seguirà il matrimonio e la nascita dei figli. Una mattina, Quimet trova un colombo ferito sul davanzale. Ha un'idea, vuole allevarli per rivenderli e inizia a riempire il solaio di uccelli. I bambini li amano, Natàlia li detesta. Poi arriva la guerra che distrugge la città e spazza via le loro semplici vite. Natàlia rimane a Barcellona e lotta per sfamare la famiglia, Quimet parte per il fronte per combattere i fascisti e, uno a uno, i colombi volano via. Postfazione di Claudia Durastanti.

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4 di 5 su 6 recensioni

La piazza del DiamanteDi L. Maria-25 luglio 2011

Splendido romanzo, ricordo che fu ingiustam, ente stroncato da D'orrico. 'Piazza del diamante' di Mercè Rodoreda è fatto della stessa materia del respiro: instancabile, interiore, vivissimo. Del respiro conosce gli affanni, le sospensioni dolorose, l'intensità dell'istinto alla vita. Ogni cosa nella scrittura di Mercé Rodoreda è illuminata dalla luce e dall'ombra della Vita, perché, in lei, anche il dolore più assoluto ha palpito e sapore. Mercé Rodoreda definiva 'Piazza del diamante' semplicemente come un 'romanzo d'amore'. Se l'amore è ogni angolo di ogni momento del giorno; se l'amore è non abbassare mai gli occhi davanti alle pupille del l mondo; se l'amore è voler scavare e volersi scavare; allora sì, questo è un romanzo d'amore, perché è l'Amore che giace sul fondo delle cose quando il resto evapora.

Il sogno probabile di Marcè RodoredaDi l. graziella-2 marzo 2011

Autrice pochissimo conosciuta in Italia, e meritevolmente proposta dall'editore La Nuova Frontiera, Mercè Rodoreda raggiunge con La piazza del diamante l'apice di ispirazione ed equilibrio formale. Il romanzo è toccato dalla poesia più vera, che non significa proporre una prosa lirica, ma renderne incerta la materia: il passo della narrazione si allea a un lessico e una sintassi volutamente popolari, in quanto si adeguano all'estrazione sociale della protagonista-narratrice, e pure ritagliandosi uno spazio dove la parola cede alla immagine che evoca lasciandole tutta la scena, diventandone più nemmeno l'ombra.

La piazza del diamanteDi D. cristina-18 novembre 2010

La noia, la solitudine, l'attesa, le ansie e le insoddisfazioni di una donna come tante altre, che accetta perfino di cambiare il proprio nome pur di compiacere il marito, immersa e sommersa nell'interminabile monotonia quotidiana della Barcellona del dopoguerra...

Una vita sospesa nel tempoDi P. Monica-14 settembre 2010

Scritta in prima persona come un monologo interiore e con un linguaggio volutamente povero, La piazza del Diamante è la biografia di una donna qualsiasi, una vicenda comune eppure rivelatrice di quell’ineffabile essenza palpitante e temporale che si cela in ogni vivere. Ambientato a Barcellona, città che come la protagonista subisce il momento storico in cui è calata la narrazione, quello della guerra civile spagnola e della successiva ripresa sociale ed economica del paese che le fa seguito, il romanzo parte dall’incontro di Colometa con Quimet, suo futuro sposo, in Piazza del Diamante e prosegue con la vicenda della sua semplice vita: due figli, il lavoro, i colombi che il marito le impone di allevare in casa, la guerra, la morte di Quimet divenuto miliziano e dei suoi amici commilitoni, la fame, la disperazione che rasenta il proposito di attuare un suicidio collettivo ed infine la ripresa, il nuovo matrimonio con Antoni, i figli che crescono, studiano e si realizzano. Sullo sfondo della vicenda una profonda solitudine esistenziale che accompagna la vita di Colometa e che determina in lei una profonda inquietudine affettiva verso tutti, solitudine derivata dalla realtà che la circonda e imprigiona con la sua invasiva prepotenza. E sarà ancora la piazza del Diamante con tutti i ricordi, che vi sono rimasti sospesi nel corso di quei lunghi anni e di cui Colometa non è riuscita a liberarsi, il teatro che susciterà in lei la forza di alleggerire il proprio animo, emettendo un incredibile, profondo e grave grido liberatorio quale espiazione definitiva di una oppressione cresciuta nel tempo.

Una lettura gradevoleDi F. IVANA-3 agosto 2010

E’ la storia della vita della protagonista, Natalia, narrata in un lungo monologo. Libro struggente e delicato, ma alla lunga un po’ stancante.

una donna accanto alla sua vitaDi P. Antonella-3 luglio 2010

Ho scoperto Mercè Rodoreda attraverso questo libro, che ho amato sin dalle prime pagine. E' la storia di una donna semplice e ingenua, Natàlia, che nel corso della propria sfortunata esistenza, si ritrova continuamente in balia degli altri. E' la vittima preferita delle persone che la circondano e ogni cosa sembra prendersi gioco di lei. Il suo sguardo muto e attonito, è quello di una donna che ha scelto la rassegnazione e il silenzio da opporre alla miseria e all'ingiustizia. Questo suo sguardo si posa sulle cose, e soffermandosi su piccoli dettagli, ne svela l'essenza e il mistero. La città che la circonda, con le sue piazze e le vie, le case misteriose e gli uomini che la popolano, sembrano scorrerle accanto senza sfiorarla. La storia stessa, con le sue tragiche vicende della guerra civile, sembra non appartenerle.