Persona e memoria. Oltre la maschera: il compito del pensare come diritto alla filosofia
- Editore:
Rubbettino
- Collana:
- Biblioteca di studi filosofici
- Data di Pubblicazione:
- 11 aprile 2017
- EAN:
9788849849769
- ISBN:
8849849761
- Pagine:
- 366
- Formato:
- brossura
Descrizione Persona e memoria. Oltre la maschera: il compito del pensare come diritto alla filosofia
Che cosa è, nel mondo umano, la persona? Tutto. Che cosa è, in tanti spazi del mondo contemporaneo, la persona? Nulla. Su questo tutto e su questo nulla è necessario oggi urgentemente interrogarsi. Questo libro affronta una doppia avventura: individuare i molti significati storicamente nascosti nella parola "persona" e gli impervi significati speculativamente nascosti nell'essere persona. Ciò, allo scopo di mostrare come le due avventure possano, a un certo punto, sovrapporsi, interrogandoci daccapo. All'analisi emergono con forza inediti nuclei speculativi: la molteplice natura della metafora, la differenza di statuto fra l'idea e il concetto, la conoscenza scientifica nella sua miseria classificatoria, la spaesante consonanza fra l'idea matematica della sezione aurea e la ternarietà intrinseca nell'essere persona, l'impensato corrispondersi a specchio fra l'incompletezza strutturale dei sistemi formali e l'inclassificabilità esistenziale della persona, la catastrofe come momento speculativo intorno a cui è possibile superare l'opposizione tra cognitivismo etico e non-cognitivismo etico, l'emergente centralità - paradossalmente in negativo - della singolarità umana nella nuova temperie planetaria, caratterizzata da complessità e velocità. Si fa luce, in questo spazio speculativo, una nuova identità del nesso intrinseco fra la persona e la memoria, intendendo questa non come "aver memoria", ma come "essere memoria".
Recensioni degli utenti
Persona e Memoria-15 giugno 2017
Acquisire consapevolezza degli itinerari nascosti sottotraccia in "Persona e Memoria. Oltre la maschera: il compito del pensare come diritto alla filosofia" impone una riflessione che fa nascere l'obbligo di recensirlo. Impresa, quest'ultima, impossibile (per la complessità e il numero di temi trattati) ma dovuta ad un autore che ha speso se stesso al servizio della conoscenza. Il libro, infatti, è incastonato in un lavoro lungo una vita di cui si può avere un'idea visitando il sito. Per quanto riguarda i contenuti, a mio avviso è da sottolineare la critica alla classificabilità della singolarità e, in declinazione plurale, delle manifestazioni dinamiche dell'essere. Nello Scolio sul gioco delle tre carte (pp. 323-327) Limone si muove sulla scia tracciata da Popper, Feyerabend e più degli altri Kuhn, per sottolineare l'incapacità delle classificazioni intellettuali. A tal proposito, il gioco degli intellettuali a cui l'Autore non risparmia critiche disseminate lungo il testo è smascherato: essi non possono ingessare una realtà concreta e dinamica in modelli precostituiti che, pur nascendo da analisi empiriche, col tempo si cristallizzano per diventare metro di giudizio sull'esistere o meno di un fenomeno. Questa tesi, ovviamente, è solo una goccia nel fiume carsico che scava la realtà per predisporla a un gioco a carte scoperte. In definitiva, poche volte sono stato tanto sicuro nel consigliare l'acquisto di un testo, ma per chi volesse comprendere la propria singolarità e le dinamiche che la muovono nello spazio e nel tempo in relazioni continue con innumerevoli altre singolarità sussistenti, per quanto impegnativo "Persona e Memoria. Oltre la maschera: il compito del pensare come diritto alla filosofia" è un illuminante percorso.
Una filosofia della mente e del cuore-9 giugno 2017
Persona e memoria di Giuseppe Limone è un libro rivolto non solo gli studiosi di filosofia ma anche a chi ama le letture che fanno riflettere e recuperare le domande irrimediabili che ciascuno si fa, non per cercare risposte (a volte inesistenti), ma perché è attraverso l'interrogarsi che ci si pone dinanzi ad uno specchio per vedere meglio chi e che cosa si è, che persona noi siamo e chi siamo come persona, chi è l'altro che ci sta di fronte e ci appartiene. Prendere in mano il libro di Giuseppe Limone significa interrogarsi su chi è la persona, chiedersi quale guado ciascuno di noi deve attraversare per concepirsi come individuo e riabilitare l'esperienza primaria del dolore, l'unica che insegna a concepire l'altro come un tu da prendere sul serio. È un libro aspro e gentile al tempo stesso. Aspro perché il filosofo non si sottrae alla teorizzazione pura, all'obbligo di misurarsi con le questioni dell'essere e del nulla. Gentile perché si fa leggere prendendo per mano il lettore, ricordandogli, attraverso miti, parabole, referti poetici, che la sua umanità altro non è che la sua singolarità. Gentile anche perché si esprime con un linguaggio filosofico che non pone un muro di tecnicismi davanti al lettore. Limone presenta con chiarezza gli snodi del suo ragionamento, non scrive con la pretesa di dire l'ultima parola e a volte racconta il suo pensiero attraverso le letture, ripercorrendo ciò che percepisce dalle conversazioni che intrattiene, dal lessico quotidiano dei mezzi di comunicazione. Percorrere le pagine di questo libro significa darsi all'avventura del pensare, recuperare, nel sottosuolo del testo, l'irrinunciabile di Dostoevskij, che spesso sottende le pagine sul dolore.