Descrizione Perché la 'ndrangheta? Antropologia dei calabresi
Quando un malato è grave, come lo è la Calabria, è necessario e doveroso concentrarsi sulla sua patologia, perché parlare delle sue parti sane e belle non solo sarebbe controproducente per il malato, ma sarebbe anche fumo negli occhi a uso e consumo degli interessi arrivistici di chi scrive. Si può credere in un futuro più roseo illudendosi che sia già in atto, o che sia già esistito in un passato recente, oppure - ed è la strada qui scelta - si può decidere di affrontare con lucidità, senza infingimenti consolatori, un'anamnesi radicale quanto dovuta. [...] La Calabria è una regione povera, con un livello disastroso di disoccupazione, di evasione fiscale e di altri parametri. È la patria di una delle organizzazioni criminali più estese e pericolose al mondo, che registra la presenza di cosche armate ricche e violente in più continenti. Non c'è forse un rapporto tra la cultura popolare calabrese e questo tipo peculiare di mafia?
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Uno studio che è già un classico-25 aprile 2015
Un'analisi critica (autocritica) della cultura calabrese che assomma i migliori filoni dell'antropologia classica aprendo però un nuovo scenario. L'indagine materialista s'interseca con quella psicanalitica, con la filosofia (da Socrate a Foucault, passando per Marx e Nietzsche), con la botanica, la geologia, l'astronomia. L'ironia che pervade testo cela un gran rammarico per il degrado, la povertà e l'abbandono di una regione e di una popolazione. Le cause, finalmente, non sono solo esterne alla Calabria, come ritengono concordemente i pareri contemporanei, ma anche interne, tra abusivismo e clientelismo, inquinamento e malasanità, ignavia e individualismo. Un modo per affrontare i problemi della Calabria senza dare la colpa a letterature straniere, un libro che non ritrita metaletteratura. La 'ndrangheta vista come un problema non solo calabrese, o italiano, o europeo. Da leggere!