Trama Il pellegrino. Anathem vol.1
È l'anno 3689 e il pianeta Arbre vive un periodo di pace e serenità. Nel suo passato ci sono imperi, colpi di stato militari, gli Eventi Tragici e la Ricostituzione, il Primo, il Secondo e il Terzo Sacco, ma nei secoli è stato raggiunto un equilibrio. Gli scienziati, i matematici, i filosofi vivono chiusi nei loro "concenti", e si dedicano alla pura speculazione teorica senza avere nessun contatto con la tecnologia, che invece segna l'esistenza del resto della popolazione: gli "extramuros", sottoposti al Potere Secolare. Ma qualcosa minaccia l'ordine perfetto di Arbre: lo dimostra l'espulsione dal concento di Saunt Edhar, al canto struggente dell'Anathem, del sapiente Orolo, che osservando il cielo ha scoperto un oggetto luminoso in avvicinamento. Sarà il suo allievo prediletto, il diciottenne fraa Erasmas, ad avere una parte cruciale nel dramma che sta per svolgersi su Arbre. E toccherà a lui, alla compagna Ala e agli altri novizi esplorare il mondo di fuori: sino ai confini più estremi.
Recensioni degli utenti
Anathem-16 novembre 2010
Strano libro, difficile da classificare. Un mondo molto lontano dal nostro, ma anche molto simile, in cui le idee, la tecnologia, la filosofia, parte della storia e degli accadimenti principali sono, mutatis mutandis, facilmente riportabili a quanto è accaduto o sviluppato nel nostro passato, oppure potrebbe essere nell'immediato futuro. Un mondo in cui la ricerca "pura" viene fatta in monasteri abitati da matematici. Con delle regole molto bizzarre. In cui i monaci vivono in isolamento dal resto della società, salvo aprirsi al mondo ogni tanto: ogni anno, ogni dieci, ogni cento o ogni mille, a seconda della sezione del monastero.