Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio Novecento di Piero Buscaroli edito da Mondadori

Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio Novecento

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
26 gennaio 2010
EAN:

9788804585992

ISBN:

8804585994

Pagine:
521
Formato:
rilegato
Argomenti:
Storia d'Italia, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
Acquistabile con o la

Descrizione Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio Novecento

Nonostante sia trascorso più di mezzo secolo dal crollo del fascismo e dalla fine del secondo conflitto mondiale, siamo davvero convinti di sapere come andarono effettivamente le cose? Il tanto discusso dopoguerra italiano può considerarsi concluso? Piero Buscaroli, critico musicale, scrittore e giornalista non ne è affatto convinto e ha deciso di aprire la sua valigia di carte, documenti inediti e ricordi troppo a lungo taciuti per raccontarci il suo Novecento. Adolescente romagnolo con la passione per il pianoforte, assiste con stupore a fianco del padre Còrso, insigne latinista, al naufragio "non casuale" del 1943-45, che precipitò l'Italia in una spirale di guerra e violenze. L'interpretazione di eventi come la "congiura" del 25 luglio contro Mussolini, la dissoluzione militare e civile dell'8 settembre, l'occupazione tedesca e i "crimini dei vincitori" ci restituisce l'immagine di un Buscaroli "schierato a vita", cittadino coatto di una "ex nazione". Le sue "passeggiate fuori dalle solite strade della storiografia dominante" lo portano poi a visitare luoghi simbolo del Novecento come il Giappone e la Germania del dopoguerra, il Vietnam del 1966, la Praga del 1968, senza rinunciare agli incontri, che si susseguono in questi anni, con personaggi altrettanto significativi, da Ezra Pound a Dino Grandi, dall'ambasciatore giapponese Hidaka - l'ultima persona che ebbe un colloquio con Mussolini prima dell'arresto ordinato dal re - al dittatore portoghese Salazar.

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4 di 5 su 1 recensione

Irriverente e irriconoscenteDi M. Valerio Alberto-16 aprile 2012

Rancoroso, fazioso, coraggioso, spietato, senza peli sulla lingua, diretto, irruento e formidabile. Come definire altrimenti Piero Buscaroli, autore di questo libro che racconta l'altra parte della Storia, volutamente ignorata? Certo che io, al suo posto, non avrei mai definito i partigiani dei semplici e volgari "banditi", mi pare eccessivo, ma sull'olocausto dell'aria, posso essere d'accordo. Certo che poi, definire Renzo De Felice un non storico e sparare a zero su Indro Montanelli che lo ha ospitato nel suo "Giornale" in tempi poco tranquilli, politicamete parlando, mi è parso ingiusto e scorretto. Irriverente e irriconoscente.