I parassiti di Daphne Du Maurier edito da Il Saggiatore
Buona reperibilità

I parassiti

Collana:
Narrativa
Traduttore:
Morpurgo M.
Data di Pubblicazione:
11 marzo 2010
EAN:

9788842815167

ISBN:

8842815160

Pagine:
344
Formato:
brossura
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Trama I parassiti

Nella Francia e nell'Inghilterra tra le due guerre, la sagace penna di Daphne du Maurier narra gli intricati legami della famiglia Delaney. Di quegli orribili Delaney, cicale in un mondo di formiche: prima bambini selvaggi e indisciplinati, poi adulti intrappolati in uno stato di aridità emotiva. Parassiti. Arroganti. Ciascuno a modo suo affamato di attenzione e di affetto. Non una, ma tre volte parassiti. Perché si nutrono del barlume di talento ereditato dai genitori (artisti geniali, cantante lui e ballerina lei), perché non hanno mai veramente lavorato, perché vivono in un mondo di fantasia dove esistono solo loro tre: Maria, Niall e Celia Delaney, recitazione, canzoni e disegno. I primi due brillanti, frivoli ed egocentrici (l'amore che li lega è solo fraterno?), la terza tanto docile e timida da rinunciare a se stessa, alla vita e al proprio talento, nascondendosi dietro la dedizione al padre. Tutti così intimamente uniti da apparire estranei e distanti a chiunque altro, e da affidare a una voce corale, che fonde prospettive ed emozioni, il racconto della loro ricerca di un mondo diverso da quello sfavillante, privilegiato e senza regole in cui sono cresciuti. La scrittura di Daphne du Maurier, lei stessa nata in una famiglia di impresari teatrali e attori, è palpitante e attenta al dettaglio dei paesaggi interiori di questo strano clan: i Delaney sono il caos, e il caos lo portano ovunque.

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4 di 5 su 1 recensione

I parassitiDi B. Mark-8 novembre 2010

Una storia di figli d'arte, prigionieri di un ruolo, ma anche beneficiari della luce dei genitori, artisti stellari. Una luce che una sfrutta pari pari, l'altro ne fa strumento di un percorso finto-deviante, la terza se la tiene in saccoccia imbucandosi continuamente, per tutta la vita, in un ruolo di salvatrice delle altrui sfighe, pur di sfuggire un successo (e un confronto con il talento dei genitori) che le fa paura. A diverso livello, tutti e tre sono dipendenti o controdipendenti di figure genitoriali così ingombranti e narcisistiche da non lasciarli liberi. Scritto bene, ma le vicende dei protagonisti passano alto sulla testa e sul cuore, passano con le loro vicende come passanti qualunque. Chiuso il libro, arrivederci. Come se appartenessero a un'altra epoca emotiva. Ecco: un libro emotivamente datato. Problema mio.