Ossa nel deserto di Sergio González Rodríguez edito da Adelphi
Alta reperibilità

Ossa nel deserto

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Maneri G., Mazza A.
Data di Pubblicazione:
5 aprile 2006
EAN:

9788845920431

ISBN:

8845920437

Pagine:
426
Formato:
brossura
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Descrizione Ossa nel deserto

Il delitto seriale perfetto è possibile. Basta prendere una città in cui violentare, torturare e uccidere donne, preferibilmente giovani e immigrate dalle miserabili campagne circostanti. Quindi occorre assicurarsi la complicità della polizia, che si occuperà di depistare sistematicamente le indagini su alcuni presunti psicopatici. E infine bisogna muovere tutti i pezzi della scacchiera in modo tale che il governo non interferisca, e le multinazionali per cui le vittime nella maggior parte dei casi lavoravano non facciano domande. È possibile che una storia così concepita suoni troppo oliata e impeccabile per essere una finzione. E infatti è vera, fin nei minimi e raccapriccianti particolari.

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4 di 5 su 1 recensione

Ossa nel desertoDi D. Andrea-6 aprile 2011

Reportage interessante ma di una crudezza esasperta. Solo per stomaci forti. Più che bello direi spietato, poiché se ai fatti di cronaca si toglie la letteratura, che restituisce alle vittime la dignità che la cronaca medesima gli ha tolto, come fa Bolano in 2666, resta solo l'orrore di quanto è accaduto e che Sergio Gonzalez Rodriguez riporta con estrema cura, effettuando un'analisi molto precisa dei fatti e dei contesti arrivando alle uniche conclusioni possibili, rispetto alle morti violente che hanno come oggetto soprattutto le donne in quella città di frontiera che è Ciudad Juarez. Rodriguez è un giornalista, profondo conoscitore del territorio. Riesce a descrivere chiaramente cos'è Ciudad Juarez, una terra di confine non solo con gli Stati Uniti, ma una terra di cnfine di traffici leciti ed illeciti, ma anche terra di confine tra sogno, di una vita migliore, e realtà, di una vita dura di lavoro e di poche soddisfazioni e serenità. Una terra di confine dove la persona e la vita hanno poco valore sia nel mondo del lavoro sia nel mondo del narcotraffico. Nel primo la vita di una persona ha poco valore poichè sono tanti quelli che arrivano qui da tutte le regioni del Messico per poter lavorare nelle maquilladoras, le industrie che assemblano beni per il mondo occidentale, trovando qui manodopera a basso costo. Come sempre accade, da sempre, lì dove l'offerta è tanta, il valore scende e non si ha quindi nessun interesse se non ad abbattere i costi, e se un lavoratore, o nella fattispecie una lavoratrice, scompare dal suo posto di lavoro, poco male. Ce ne saranno altre. Per il narcotraffico la vita ha poco valore di per sé, e quella delle donne poi è da collocarsi poco al di sopra di quella di un animale. Quindi del corpo della donna, che in più grazie al lavoro pensa pure di potersi emancipare, si può anzi quasi si deve farne carne da macello. Leggendo i casi riportati da Rodriguez ci si sorprende a pensare con sollievo "meno male questa ragazza è stata solo violentata". Già perchè le donne oggetto di violenza sono giovani, a volte poco più che bambine, e l'orrore che viene compiuto del loro corpo a volte è senza fine. Anche per questo è un libro difficile da leggere e poi da metabolizzare.