Trama Oro blu
È l'inizio degli anni '90, le riserve idriche del pianeta si stanno esaurendo e l'acqua sta diventando un bene più prezioso del petrolio. Per cercare di far fronte al problema la dottoressa Francesca Cabral sta studiando un sistema di desalinizzazione, ma qualcuno è pronto a tutto per appropriarsi dell'invenzione che la studiosa vorrebbe rendere di dominio pubblico. Dieci anni dopo, mentre il comandante della National Underwater & Marine Agency, Kurt Austin è in azione al largo della costa messicana, un'altra squadra della NUMA si trova in una regione selvaggia del Sud America, sulle tracce di una tribù perduta e di una leggendaria dea bianca che conosce il segreto dell'acqua...
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Oro blu-29 luglio 2011
Romanzo d'azione d'antan, quando Cussler era ancora il Cussler romanziere di razza. Come nei primi e ben orchestrati Cussler si spazia in diversi punti di tempo e luogo (anche se meno dei classici) per seguire da una parte la vicenda di Francesca Cabral, scopritrice di un metodo rivoluzionario per la desalinizzazione dell'acqua. Dall'altra l'ascesa e l'immancabile caduta di Brynhild e del suo tentativo (attraverso vie legali o meno) di accaparrarsi l'uso privato dell'acqua pubblica. Farcite dalle imprese dei due sotto alter-ego degli eroi della saga (qui, niente Dirk Pitt e compagnia, ma Kurt Austin e Joe Zavala, altrettanto tipici anche senza la fortuna del buon Dirk) e dei sempre presenti super-scienziati della NUMA (in particolare i coniugi Trout, già presenti cross in molte storie) . Dalla frase sotto riportata nasce una riflessione che trascende i limiti del romanzo d'avventura, che venne scritto ben dieci anni fa. Ed ora la privatizzazione delle acque è sotto gli occhi di tutti, ma tutti (o molti) la lasciano scorrere come fosse un sotto-prodotto della modernità. La storia, scorrevole e piacevole, anche se con alcuni nei nelle parti finali: la fine dei cattivi, soprattutto dei gemelli bosniaci è un po' affrettata, e poi ad un certo punto alcuni giornalisti scompaiono e non si sa più nulla di loro. Un po' più di attenzione ci vorrebbe, anche in queste prove semi-industriali. Appuntamento alla prossima saga dei super-eroi dell'acqua.