Alle origini del copyright e del diritto d'autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico di Umberto Izzo edito da Carocci
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Alle origini del copyright e del diritto d'autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico

Editore:

Carocci

Data di Pubblicazione:
25 marzo 2010
EAN:

9788843053148

ISBN:

8843053140

Pagine:
296
Formato:
brossura
Argomento:
Diritto del copyright
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Descrizione Alle origini del copyright e del diritto d'autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico

Il volume esplora le dinamiche storiche, economiche e giuridiche che favorirono la formazione dei due concetti (e dei connessi sistemi di regole) che interpretano l'esigenza di tutelare la creatività in seno alla tradizione giuridica occidentale: il copyright anglosassone e il droit d'auteur francese, quest'ultimo antesignano dei modelli di diritto d'autore poi sviluppati dai sistemi di civil law continentali, fra cui quello italiano. Nel far ciò l'autore percorre i circa 350 anni trascorsi dall'invenzione della stampa a caratteri mobili al rifluire delle grandi rivoluzioni che chiusero il Secolo dei Lumi, dimostrando come in tutte le esperienze giuridiche considerate l'assetto di tali regole sia sempre stato il prodotto di uno scambio fra quanti, gestendo ed implementando la nuova tecnologia, desideravano sfruttarne il potenziale economico (gli stampatori, i librai, gli editori e solo da ultimo gli autori) e i pubblici decisori (i sovrani e poi le assemblee legislative), che, col riconoscimento di questi interessi, potevano perseguire precise finalità politiche (dalla censura all'intento di incentivare lo sviluppo della conoscenza).

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ALLE ORIGINI DEL COPYRIGHT E DEL DIRITTO D'AUTOREDi v. francesca-16 aprile 2011

Alle origini del copyright e del diritto d'autore è un interessante ed affascinate saggio scritto da Umberto Izzo che si inserisce nel solco di un recente filone letterario italiano volto ad investigare la nascita del copyrightdiritto d'autore. Non è un caso che Izzo sia un giurista, un comparatista dedito alla ricerca di divergenze e convergenze tra regole e sistemi giuridici differenti per collocazione temporale o geografica. D'altra parte questo rinnovato interesse italiano per le complesse vicissitudini che portarono all'emersione di una regolamentazione prima, del mercato dei libri e poi, dei mercati delle altre opere dell'ingegno, raccoglie e rielabora in maniera del tutto originale le nuove suggestioni relativamente a tale disciplina. Effettivamente va sottolineato che l'avvincente ed appassionante volume di U. Izzo approfondisce, in maniera ampia ed esaustiva le vicende storiche, economiche e giuridiche che contribuirono alla formazione dei due concetti (e dei connessi sistemi di regole) che interpretano l'esigenza di tutelare la creatività in seno alla tradizione giuridica occidentale: il copyright anglosassone e il droit d'auteur francese, quest'ultimo precursore dei modelli di diritto d'autore poi sviluppati dai sistemi di civil law continentali, fra cui quello italiano. Si delinea in tal modo un quadro ampio ed esaustivo dei problemi e delle dinamiche del mercato del libro in Europa dalle origini della stampa alla realtà contemporanea, anche in relazione allo sviluppo sociale ed economico o alle tematiche religiose. Attenzione particolare è dedicata allo sviluppo dell'editoria in Italia nei secoli XIX e XX, con particolare riguardo alle tematiche contemporanee (diritto d'autore, concentrazione delle imprese) . Inoltre viene approfondito il tema della nascita della figura dell'autore e delle tutele legislative che nel tempo sono state create nelle società occidentali per garantire la sua autonomia e per impedire la riproduzione delle sue opere. Il tema, che investe anche la definizione della funzione autore nella realtà contemporanea, tocca anche le problematiche inerenti alla riproducibilità dei testi nello sviluppo della tecnologia. Nel far ciò l'autore percorre i circa 350 anni trascorsi dall'invenzione della stampa a caratteri mobili al rifluire delle grandi rivoluzioni che chiusero il Secolo dei Lumi, dimostrando come in tutte le esperienze giuridiche considerate l'assetto di tali regole sia sempre stato il prodotto di uno scambio fra quanti, gestendo ed implementando la nuova tecnologia, desideravano sfruttarne il potenziale economico (gli stampatori, i librai, gli editori e solo da ultimo gli autori) e i pubblici decisori (i sovrani e poi le assemblee legislative) , che, col riconoscimento di questi interessi, potevano perseguire precise finalità politiche (dalla censura all'intento di incentivare lo sviluppo della conoscenza). In tal senso la storia comparata del diritto d'autore rivela consapevolezze preziose allo studioso della proprietà intellettuale contemporanea, ma anche al cultore di storia del libro. Nel volume dunque si tratteggia la storia del Copyright, che nasce nell'Inghilterra del XVIII secolo, e risente fortemente di due importanti vicende storico-religiose dell'epoca, ovvero la rivoluzione guthembergiana e la riforma luterana. Si narra infatti di una storia di libri e di riforma, o meglio di contro-riforma. Il 19 luglio 1553 salì al trono d'Inghilterra, dopo una serie di travagliate vicende dinastiche, Maria I Tudor, figlia di Caterina d'Aragona ed Enrico VIII (il fondatore della chiesa Anglicana). Il principale obiettivo di Maria I, il cui padre per sposare Anna Bolena aveva causato lo scisma con la chiesa di Roma, era quello di restaurare il cattolicesimo. Nel 1556 la regina ed il marito Filippo emanarono la Stationers Company Charter (Carta delle Corporazioni dei Librai). Grazie a questo atto le Corporazioni dei Librai ottenevano i pieni poteri nell'ambito di quella che, col senno di poi, oggi definiremmo "Libertà di stampa". La scelta dei sovrani era giustificata da motivi di ordine pubblico, e mirava a frenare una serie di "libri, sonetti, trattati sediziosi ed eretici" che venivano pubblicati, ogni giorno, da persone scandalose, maliziose, scismatiche ed eretiche. Si trattava per lo più di testi del credo riformato che grazie alla rivoluzionaria invenzione di Gutenberg, si stavano rapidamente diffondendo anche in Inghilterra.