Onirico arbitrio

Attenzione a questo piccolo volume, dal titolo minacciosamente filosofeggiante. Potreste rimanere intrappolati nell'inarrestabile voglia di leggerlo tutto d'un fiato, catturati dal suo trascinante e semplice fascino. Non fatevi spaventare dalla copertina; il contenuto è molto più a vicino a voi di quanto possiate pensare. Perché i sogni sono parte integrante della vita di ognuno, quelli ad occhi aperti come quelli ad occhi chiusi. In questo piccolo volume si parla più che altro dei secondi. Che significato hanno? Perché capita di avere delle immagini ricorrenti? O peggio, perché si sogna spesso la stessa cosa e ci si sveglia sempre allo stesso punto, non permettendoci di sapere cosa riserva il seguito? Si può decidere cosa e chi sognare? Siamo padroni dei nostri sogni oppure no? Siamo i registi o gli attori? Oppure semplici spettatori? Alessandro Bruyère ci accompagna attraverso questi quesiti, con il suo stile semplice e diretto, ma allo stesso tempo incantevole e appassionato. Attenzione. Se vi aspettate un trattato filosofico, o un saggio filosofico, rimarrete delusi. Questa è una storia. Una storia dentro ad una storia. O un sogno dentro ad un sogno. Un sogno raccontato in prima persona attraverso le azioni, gli incontri e la quotidianità del protagonista, con una vita come tante, ma con una sensibilità come pochi. Prendete coraggio e aprite questo piccolo libroe lasciatevi incantare dalla sua scorrevolezza, lasciatevi trascinare attraverso le vicende, dove la bellezza regna sovrana e la quotidianità ha la stessa delicata freschezza dei sogni.