Trama L' oblio che saremo
Medellin, 25 agosto 1987: Héctor Abad Gómez -medico, professore dell'Università e presidente del Comitato per i Diritti Umani - viene barbaramente trucidato per strada dagli squadroni della morte colombiani. È la fine annunciata di un uomo che aveva dedicato la propria vita alla difesa dell'uguaglianza sociale, ai diritti, all'istruzione e alla salute degli esclusi in un Paese stretto nella morsa di narcotrafficanti e di politici reazionari. Vent'anni dopo Héctor Abad, suo figlio - ormai affermato scrittore e giornalista -, decide di provare a raccontarne la vita, e contemporaneamente la propria infanzia e formazione, fino a quel terribile epilogo. Il risultato è un romanzo "bellissimo e commovente, e al tempo stesso la testimonianza di un reale impegno civile per la democrazia e la tolleranza", come ha scritto sulle pagine del "Pais" il filosofo Fernando Savater.
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Recensioni degli utenti
L'oblio che saremo-8 ottobre 2010
Per me, il libro più importante del 2009 assieme a "La bellezza e l'inferno" di Roberto Saviano. Héctor Abad ha trovato il coraggio di raccontare l'assassinio del padre, attivista colombiano, uomo giusto e dedito alla giustizia, alla lotta contro gli abusi del potere, ucciso nel 1987 da un sicario perché parlava e scriveva troppo. Agli assassini fa paura l' intelligenza. Il lettore sente con forza il dolore dell'autore per la perdita di quel padre straordinario. Non perché fosse un eroe, ma perché profondamente onesto, umano e colmo di amore disinteressato per i figli, perché: "Il miglior metodo per educare è la felicità". Ma un libro è sempre un atto d'amore. E' sempre un atto di libertà e di ribellione. E di rivendicazione di quella forza che la stupidità degli uomini non potrà mai sconfiggere: "Da mio padre ho imparato qualcosa che gli assassini non sanno fare: a mettere in parole la verità, affinché duri più della loro menzogna". Chi non vorrebbe diventare un genitore come Héctor Abad Gòmez? Su un quaderno di appunti ritrovato dopo la sua morte scriveva: "Se vuoi che tuo figlio sia buono, fallo felice, se vuoi che sia migliore, fallo più felice. Li facciamo felici affinché siano buoni e affinché la loro bontà aumenti la loro felicità".