Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Strade blu. Non Fiction
- Data di Pubblicazione:
- 19 febbraio 2013
- EAN:
9788804626282
- ISBN:
8804626283
- Pagine:
- 177
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Disabilità
Descrizione Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico
Queste pagine narrano la storia quotidianamente e banalmente vera di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico. E del suo straordinario rapporto con il padre, Gianluca Nicoletti. Di un bambino che a tre anni era tanto buono e silenzioso - forse persino troppo - e di suo padre che, quando un neuropsichiatra sentenziò: "Suo figlio è attratto più dagli oggetti che dalle persone", non trovò tutto ciò affatto strano. (In fondo, era stato così anche per lui: aveva cominciato a parlare tardissimo e ora si guadagnava da vivere proprio parlando; quindi, prima o poi, pure Tommy avrebbe iniziato a farsi sentire.) In seguito, con l'arrivo dell'adolescenza, le cose in famiglia improvvisamente cambiarono: quel bambino taciturno diventa un gigante con i peli, forzuto, talvolta aggressivo, spesso incontrollabile, e Gianluca, chiamato in causa dalla moglie sconfortata, si scopre - suo malgrado - un genitore felicemente indispensabile. "Il padre di un autistico di solito fugge. Quando non fugge, nel tempo lui e il figlio diventano gemelli inseparabili. Tommy è la mia ombra silenziosa" scrive Nicoletti. "È un oracolo da ascoltare stando fermi, e senza troppo arrabattarsi a farlo agitare sui nostri passi. Molto più interessante è respirarlo e cercare di rubare qualcosa del suo segreto d'immota serenità." E allora ecco il racconto dolceamaro, sempre franco e disincantato, di un piccolo universo quotidiano...
Recensioni degli utenti
Semplicemente Ottimo-30 giugno 2013
Che dire di un libro così? Ho dato un giudizio ottimo perché più di così non si può. È scritto molto bene, scorrevole, senza autocompatimento (che pure sarebbe ragionevole visto il tipo di vita che l'autore è costretto a fare per la presenza del figlio autistico). Scende anche in particolari che possono essere imbarazzanti, ma è con tale semplicità che l'autore ne parla, che l'imbarazzo proprio non c'è. L'autore descrive le battaglie, anche burocratiche, che, giorno per giorno, deve affrontare per gestire il figlio, per il quale comunque rimane l'incognita: cosa ne sarà di lui quando io non ci sarò? Bellissimo.