Non ti faccio niente

C’è una mano fredda, assassina, seriale e maniacale dietro i rapimenti dei bambini che a distanza di trent’anni perseguitano le stesse persone. "Non ti faccio niente" di Paola Barbato è un viaggio nel cuore dell’orrore umano, nell’anima di chi riesce a rapire dei bambini e forse anche ad ucciderli. Ma è lo stesso uomo a distanza di anni? O è una catena di rapimenti perseguiti da personaggi insospettabili e impossibili da catturare? Nel 1982 un uomo rapisce dei bambini. Li tiene con se solo per tre giorni e poi li restituisce alla famiglia. I bimbi non riescono a raccontare niente di quelle ore terribili e nessuno saprà mai la verità. Che cosa è accaduto davvero? In sedici anni vengono rapiti trentadue bambini e l’uomo non viene mai identificato. Il suo modus operandi è particolare e l’identikit del rapitore è confuso nelle descrizioni dei bambini. Poi all’improvviso i rapimenti smettono e gli investigatori sospettano che l’uomo sia morto. Nel 2015 ritroviamo i bambini rapiti diventati uomini e donne, alle prese con la loro vita normale. Poi il buio del cuore e dell’anima perché a loro volta i loro bambini vengono sequestrati e stavolta, quando vengono riportati ai loro genitori, sono privi di vita. È lo stesso rapitore che si sta accanendo contro di loro e sta cercando vendetta? Ma per cosa? La spirale del terrore deve finire e prima che raggiunga tutti i bambini deve essere fermato. In "Non ti faccio niente" di Paola Barbato, il terrore bussa alla porta delle persone più insospettabili.