Non è un paese per bamboccioni. Storie di giovani italiani che ce l'hanno fatta, nonostante tutto di Alessandra Sestito, Matteo Fini edito da Cairo Publishing

Non è un paese per bamboccioni. Storie di giovani italiani che ce l'hanno fatta, nonostante tutto

Collana:
Storie
Data di Pubblicazione:
10 maggio 2010
EAN:

9788860523150

ISBN:

886052315X

Pagine:
190
Formato:
brossura
Argomenti:
Occupazione e disoccupazione, Imprenditorialità
Acquistabile con o la

Descrizione Non è un paese per bamboccioni. Storie di giovani italiani che ce l'hanno fatta, nonostante tutto

È vero, la crisi è globale, chi può negarlo? Affligge tutti Paesi, tutti i settori: nessuno è indenne. Ma nel secondo Paese più vecchio d'Europa - il nostro - i giovani se la vedono peggio che altrove. La disoccupazione non smette di crescere, il precariato impera e la stabilità economica ormai è solo una chimera. C'è poco da stare allegri. Per non parlare di raccomandazioni, burocrazia, "anziani" che non vogliono saperne di lasciare le loro poltrone: usanze, queste, prettamente italiche. Ecco che, fino ai trent'anni e oltre, ragazze e ragazzi restano a casa con mamma e papà, in questa terra di "bamboccioni". Parola di Tommaso Padoa-Schioppa. E allora che fare? Rassegnarsi? Forse no. E queste undici storie ne sono la prova: giovani che si sono costruiti una professione (in alcuni casi se ne sono inventate di nuove) puntando solo sul proprio talento e sulle proprie energie. Conosceremo così Gianluca, uno dei più grandi jazzisti a livello mondiale, che ha iniziato la sua carriera suonando ai funerali. E Sara, che ha avuto l'intuizione semplice ma geniale di gestire i profili dei vip sui social network. Cosa dire poi di Riccardo, che appena diplomato è riuscito ad aprire una catena di autolavaggi? O di Ruggiero, oggi stimato cardiologo, che a soli venticinque anni ha scoperto una proteina fondamentale nella prevenzione dell'infarto?

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3 di 5 su 2 recensioni

Un instant-bookDi R. Valentina Lucia-6 febbraio 2012

Questo è senza dubbio un instant-book. Uno di quei libri scritti sull'onda dell'attualità, ma che dopo poco tempo perdono parte del valore. Come risposta all'esternazione dell'ormai ex-Ministro Brunetta "i giovani italiani sono dei bamboccioni", Matteo Fini ed Alessandra Sestito scrivono un libro in tutta risposta. Il libro raccoglie le testimonianze di dodici italiani in undici racconti di giovani italiani che, in una maniera o nell'altra ce l'hanno fatta. Un libro facile, scorrevole, ma poco duraturo.

Undici ricette per realizzare i propri sogniDi M. Valerio Alberto-30 ottobre 2011

A parte la copertina orribile ed il titolo un po' "populista", ma entrambi di sicuro effetto, il contenuto del libro -che è quello che ci interessa- è davvero stimolante. Oltre alla prefazione di Luca Telese, sempre attento verso le nuove generazioni, il libro è composto da 11 racconti di 11 giovani italiani che hanno raggiunto i loro sogni o, almeno, i loro scopi. La lettura è molto agevole; i pendolari potrebbero leggerlo in metropolitana durante il tragitto. Per chi è ancora giovane, ovvero mantiene ancora caldi i sogni sotto al cuscino, questo libro può servire per dare il giusto sprint, lo start go, per dare il via ai propri progetti. Tra i ragazzi e le ragazze raccontati nel libro ci sono le esperienze più disparate. Chi come Federico e Guido che reinventano un modo nuovo per fare i gelati in mezzo mondo, chi come Ruggiero che, non abbandonando mai le proprie convinzioni e lavorando sodo sui sui progetti diviene un famoso cardiologo negli USA con la scoperta della sua "loxina". Alessandro l'orologiaio è quello che colpisce meno. A causa del suo arrivismo e la smania di fare soldi. Ma arriva comunque al traguardo. E il coraggio non gli manca. Laura la cuoca e Gianluca il musicista, sono invece i più meritevoli, a mio parere. Avevano un sogno e se lo sono guadagnato. Con la fatica, la determinazione, il sudore e talvolta le lacrime. Senza pensare al guadagno. E ce l'hanno fatta. Massimo l'informatico ha perso un'occasione ma ne ha guadagnata un altra e ha fatto del lavoro un gioco di squadra praticato tra "amici". Selene, l'operatrice umanitaria, ha deciso che la sofferenza nel mondo vada combattuta e che un mondo migliore è possibile. Nonostante sia venuta a contatto con la durezza della realtà più nera, quella della guerra, ha impedito che il suo cuore si tramutasse in pietra. Riesce ancora a soffrire per il dolore altrui. Versa ancora qualche lacrima. Giampiero il consulente e Sara la web manager hanno seguito il loro istinto e hanno raggiunto l'obiettivo. Sara ha anche superato la timidezza di sempre ed è salita su un podio, finalmente! Riccardo il carwasher è il più caparbio e determinato di tutti. Incredibile. Ha superato diffidenze, barriere umane e burocratiche. Ha lavorato sempre in maniera nuova, puntando sulla qualità e non sulla quantità. Originale modo di pensare in un mondo dominato sempre più dai numeri. Ed infine Fred il regista che per inseguire il suo idolo Spike Lee ha preso la storia della 92a divisione Buffalo e l'ha fatta sua; essendo il vero punto di congiunzione tra l'Italia e l'Africa. Ma non possiamo dimenticare due nomi che sulla lista non compaiono. Sono quelli dei due autori: Matteo Fini, che non ha mai speculato sul suo cognome e che infatti si è guadagnato, col sudore, un curriculum invidiabile; e quello di Alessandra Sestito che, pur amando l'Italia, è andata a realizzare i suoi progetti a Londra. Un libro piacevole. Utile. Per molti giovani, essenziale. Buona lettura a tutti.