Nessun dolore. Una storia di CasaPound di Domenico Di Tullio edito da Rizzoli

Nessun dolore. Una storia di CasaPound

Editore:

Rizzoli

Collana:
24/7
Data di Pubblicazione:
13 ottobre 2010
EAN:

9788817035187

ISBN:

8817035181

Pagine:
225
Formato:
brossura
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Trama Nessun dolore. Una storia di CasaPound

Flavio diciotto anni, è uno dei tanti figli belli e infelici di Roma Nord, quella dei quartieri bene e del posto fisso nell'azienda di papà. Un giorno, mentre cerca di entrare senza biglietto allo stadio, viene notato dalla sicurezza e inseguito tra la folla. Flavio si salva grazie all'aiuto di uno strano gruppo di ultras con le magliette degli Zetazeroalfa, che gli fa da scudo come fosse una grande tartaruga. In mezzo a loro un volto conosciuto: l'ha già visto davanti a scuola, ma quella volta c'era quasi scappata la rissa. Adesso invece Giorgio, bruno e massiccio, figlio della Roma popolare, lo accoglie nel suo mondo, quello di una comunità che vive in un palazzo occupato all'Esquilino. "CasaPound" c'è scritto sulla facciata: è il cuore nero della capitale. Ecco la casa che Flavio cercava, ecco gli amici da sempre desiderati, e la felicità. Nei mesi successivi lui e Giorgio diventeranno carismatici militanti del Blocco Studentesco, l'organizzazione studentesca di CasaPound, e scopriranno la gioia di sentirsi fratelli, uniti nel medesimo destino, nelle lotte politiche e di strada. Fino alla notte in cui Giorgio viene arrestato: ha dato una coltellata a un pusher, dicono. Ma il suo avvocato difensore, conoscendo bene la realtà di CasaPound, sa che la verità è un'altra. Il romanzo racconta l'epica quotidiana di quelli che si definiscono i "fascisti del Terzo Millennio", un'officina sociale che ha radici in tutta Italia e mette in dubbio molte delle nostre certezze.

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4 di 5 su 7 recensioni

Una realtà che viene a galla Di Z. Paolo-14 settembre 2011

Scriveva qualcuno: "Al centro del romanzo vi sono i figli di questa creatura che ha un po' rivoluzionato l'estetica e lo stile di un'antropologia che ha scelto l'impegno politico a destra ma non solo: un po' come tanti piccoli Enea hanno rimodellato la propria fisionomia a partire dalle macerie di un ambiente metapolitico in crisi di linguaggi e di suggestioni che non fossero la stanca ripetizione di cliché o di memorialistica degli anni Settanta (anzitutto vecchi schemi e imbarazzanti eredità ideologiche)." Ed è proprio questo il punto fondamentale -e il merito- di CPI. Dalle pagine del romanzo di DiTullio tutto ciò emerge chiaramente: "Ogni volta che ripenso a quello che stiamo facendo, al perché lo facciamo, mi viene in mente che è solo bellezza. Bellezza nelle nostre azioni, nelle nostre idee che ci muovono, nei nostri pensieri. Bellezza che si riflette nei nostri visi, nei corpi nelle parole, a volte troppo alte, nella musica che suoniamo e ascoltiamo."

Una finestra su un mondo enormeDi L. Pietro-30 marzo 2011

E' un ottimo romanzo, appassionante, da leggere con serenità, probabilmente perché si legge con una certa "agilità". Non è stancante o noioso, e questo è dovuto alla scrittura fluida e sicuramente contemporanea. Nonostante sia un'opera che tratta di argomenti cari ai giovani di CasaPound Italia, lo scrittore tiene un'ottima posizione da "spettatore", lasciando al protagonista narratore critiche e commenti politici. E' da considerarsi una piccola finestra che si apre su un mondo enorme e mal raccontato, prima di adesso, dei centri sociali di "destra".

Contestazione ed eticaDi m. giorgio-18 dicembre 2010

Un flash sul mondo della contestazione dove si evidenzia l'etica e la maggior correttezza della contestazione di "destra" rispetto a quella più terroristica delle "sinistre". Lettura scorrevole ed appassionante. In parte revivaival di storie che se non proprio in prima persone ci hanno segnato da molto vicino negli anni '70.

Un grande romanzo che è storia veraDi B. Massimiliano-18 ottobre 2010

Splendido romanzo. Ma forse si potrebbe definire splendida storia vera romanzata. Sta di fatto che sono 200 pagine belle, illuminanti, vive, piene di adrenalina. Pagine che ti fanno rimpiangere di non vivere adesso i tuoi vent'anni. L'ho letto tutto d'un fiato ed invidio chi ancora non lo ha letto ed avrà la fortuna di aprire il testo per la prima volta entrando in una realtà fantastica. Consigliabile per tutti, sia per i più giovani che per i meno giovani, sia per chi già conosce CasaPound sia per chi invece non la conosce o la conosce soltanto per sentito dire e quindi per stereotipi. Una libro da avere obbligatoriamente nella propria libreria.

L'Epica dei Fascisti del Terzo MillennioDi B. Alberto-14 ottobre 2010

E' raro, molto molto raro, che finisca un libro di più di 200 pagine in meno di 24 ore... "Nessun Dolore" tiene letteralmente incollati alla pagina, facendo divorare i capitoli. E non è nemmeno il libro che mi aspettavo. E' molto di più e molto migliore. E non è un romanzo apologetico. E non è una saga tolkieniana o medievale con il buono senza macchia e senza paura che combatte il signore cattivo che l'ha imprigionato in una grotta buia da cui non riesce a uscire. E' un romanzo Epico. Nel senso più alto del termine. Duro e Solare. Come i volti di Flavio e Giorgio, i protagonisti del romanzo. Ed è un romanzo d'avventure. Gioiosamente violento e disperato. Come l'amore che anima i ragazzi protagonisti delle vicende narrate in queste pagine, degni eredi metropolitani dei moschettieri di Dumas e dei Corsari e dei Tigrotti di Salgari. Ed è un romanzo autobiografico con tutto ciò che comporta. Soprattutto se stiamo parlando di un avvocato penalista che difende i fascisti da più d'una decina di anni. Un romanzo tutto da scoprire che restituisce al lettore, finalmente, una Roma popolare, vissuta, che non è quella della guida turistica o dei romanzi di Dan Brown così come scruta nel carcere di Regina Coeli, o fotografa la foresta del sud-est asiatico del popolo Karen. Che conduce il lettore in un viaggio transgenerazionale tra i militanti neri di oggi e di ieri; con i loro riti, i loro simboli, i loro miti e i loro Capitani. Ed, ovviamente, li porta per mano proprio in mezzo alle loro battaglie, ideologiche e fisiche, perchè le une raramente si possono separare dalle altre; mettendo bene in luce la differenza d'azione e di stile tra i "vecchi" militanti e i nuovi "blocchetti", spesso insofferenti (ma sempre rispettosi) proprio verso le generazioni nere venute prima di loro. Un romanzo che non risparmia niente e nessuno, che non occulta, che non lascia niente di non detto e che non esalta inutilmente. Il finale dolce-amaro del romanzo, la buona scrittura e la cronaca dello scontro - reale - a Piazza Navona, carico di Etica, Epica ed Estetica, non possono che aggiungere punti decisivi alla valutazione: Dieci e lode.

IlluminanteDi G. Gabriele-14 ottobre 2010

Uscito ieri e letto tutto d'un fiato. Appassionato, uno spaccato lucidissimo di un movimento di cui si sente parlare sempre di più e, di ribalzo, di un ambiente pressochè sconosciuto per decenni. Da comprare.