Nati con il computer. Giovani architetti americani di Christian Pongratz, M. Rita Perbellini edito da Testo & Immagine

Nati con il computer. Giovani architetti americani

Data di Pubblicazione:
1 dicembre 1999
EAN:

9788886498937

ISBN:

8886498934

Pagine:
96
Acquistabile con o la

Descrizione Nati con il computer. Giovani architetti americani

Il libro studia dieci fra i più importanti architetti della generazione che si è affacciata sulla scena americana nell'ultimo lustro e offre al lettore un panorama unico, nuovo e fresco, individuando i più recenti territori della ricerca architettonica.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 9.90

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 2 recensioni

Alla ricerca di nuovi territoriDi F. Donatella-20 aprile 2010

Nati con il computer è un tentativo di indagare gli effetti che la "Rivoluzione Informatica" sta avendo sul nostro modo di vivere, riconsiderando in particolar modo il posto che oggi occupa l'architettura nell'ambito dell'innovazione tecnologica, dei media e delle telecomunicazioni. Christian Pongratz e Maria Rita Perbellini studiano gli architetti della generazione che si è affacciata sulla scena americana negli ultimi cinque anni del XX secolo, restringendo la selezione a un ristretto gruppo di architetti, americani per origine o per formazione culturale, fortemente coinvolti nell'elaborazione computerizzata dell'architettura. Si tratta, infatti, di progettisti che si sono affacciati al mondo della ricerca architettonica quando lo strumento digitale era ormai entrato a far parte del paesaggio della vita quotidiana, influenzando il loro rapporto con il computer. Rispetto alla generazione precedente, che utilizzava le nuove tecnologie solo come un supporto alla progettazione, i nuovi architetti utilizzano il computer come propulsore evolutivo e forza generativa da applicare alla complessità degli ambienti costruiti e virtuali. Essi instaurano un nuovo rapporto con il contesto urbano, non più concepito come luogo di resistenze, di collisione o giustapposizione, bensì come un'esperienza sociale comune; la città non è più vista solo come ambiente costruito, ma anche come evento che include i media, non rispettando la tradizionale barriera o ogni altra limitazione spaziale. E' inutile specificare che ci troviamo di fronte ad una fase estremamente sperimentale, in cui gli approcci ed i risultati non sono ancora ben identificabili e variano estremamente. Accomunati dagli stessi riferimenti culturali i dieci gruppi giungono a risultati diversi, che gli autori, raggruppano in due principali filoni: l'architettura della De-formazione e l'architettura della In-formazione. La prima vede come protagonisti architetti quali Karl Chu , Greg Lynn , Reiser + Umemoto e Nonchi Wang; questa tendenza consiste in un approccio puramente formale, in cui lo strumento digitale viene utilizzato per manipolare e deformare le superfici, generando sistemi topologici fluidi e malleabili, svincolati dal limite della geometria euclidea. La seconda, invece, è espressa da studi di architettura come Denari Architecture, Diller + Scofidio, Winka Dubbeldam, Marcos Novak, Asymptote Architecture e Thomas Leeser; questo filone ridefinisce lo spazio attraverso il confronto tra architettura e media, creando ambienti fisici adattabili e tattili e proponendo un'integrazione continua di informazione, tecnologia e utenti, che genera delle ipersuperfici, involucri sensibili senza fine né limiti. Essere nati quando un oggetto o una tecnica è già parte del paesaggio della nostra vita caratterizza la nostra visione del mondo e delle cose? Questa è la domanda a cui questo libro ci invita a rispondere. In realtà giungendo alla fine di questo percorso di 96 pagine non si ottengono risposte né soluzioni; Pongratz e Perbellini non vogliono chiarire né tantomeno esprimere un giudizio su questa varietà di idee e di esperimenti, ma vogliono mettere in risalto una solo cosa: c'è una generazione di giovani architetti che sta cercando in nuovi territori.

Nuovi OrizzontiDi B. Alberto-18 aprile 2010

Nati con il Computer è un libro scritto ormai dieci anni fa da Christian Pongratz e Maria Rita Perbellini per la collana Universale di Architettura - sezione La Rivoluzione Informatica. E' un'opera che fin dalla copertina (Marcos Novak, Progetto per il Paracube) rivela l'ambizione di provare a spiegare cosa sia l'architettura oggi negli Stati Uniti, e non solo, per quei giovani architetti, nati quando la presenza del computer non era più un'eccezione ma la regola, che hanno deciso di usare l'elaboratore elettronico per addentrarsi in territori di ricerca completamente nuovi. Dieci sono gli architetti/studi selezionati da Pongratz e Perbellini per illustrare come la generazione dei "nati con il computer" abbia minato il modernismo alle fondamenta riscrivendone i motti, talvolta deliberatamente ignorandoli, per creare un'architettura nuova, ispirata non più dalla/alla società della macchina ma da/a quella dell'informazione. Archi-tectonics, Asymptote, Diller+Scofidio, Greg Lynn, Karl Chu, Marcos Novak, Thomas Leeser, Nonchi Wang, Reiser+Umemoto, Neil M. Denari: questi i nomi selezionati dagli autori. Il quadro è variegato e le possibilità d'azione offerte dalla ricerca informatica sono diverse e numerose: dalle metaballs di Greg Lynn alla Transarchitettura di Marcos Novak, dalla riscoperta delle monadi leibniziane di Karl Chu alle reinterpretazioni della società dei consumi di Neil Denari, dall'architettura dell'incompleto di Reiser+Umemoto all'architettura liquida di Nonchi Wang. Passando inoltre per l'architettura transformale di Archi-tectonics e quella telematica di Diller+Scofidio, per quella del quotidiano di Thomas Leeser e quella dell'immagine di Asymptote. Il fronte comune è uno: sfruttare la potenza di calcolo dell'elaboratore per plasmare non solo una nuova ricerca formale, ma una nuova idea di architettura, lasciando talvolta al computer ed al caso la possibilità di intervenire in un processo in cui la dimensione temporale assume una valenza prima sconosciuta. Prendendo infatti in prestito gli strumenti tipici dell'animazione e degli effetti speciali i nuovi architetti definiscono nuovi orizzonti di ricerca, attraverso il continuo riferimento alla ricerca filosofica e a quella sociologica. E con il crescere della potenza degli elaboratori l'esplorazione dei nuovi territori si spingerà ancora oltre. Il libro, anche se datato febbraio 2000 per la sua prima edizione, apre scenari spesso ancora ignorati nel vecchio continente e nelle sue accademie, a volte ancora ferme allo spirito novecentesco del fare architettura. La Rivoluzione Informatica è una rivoluzione prima di tutto culturale, è un modo di pensare nuovo ed inedito, che sospinto dalle crescenti possibilità offerte dai calcolatori, si addentra in mondi che talora restano teorici, ma più spesso diventano prassi. L'opera di Pogratz e Perbellini tenta implicitamente di assicurarci la bontà della nuova direzione: di sicuro ci convince che una nuova direzione è stata presa. Sarebbe magari auspicabile una nuova edizione, che possa aggiornare il lettore su quanto è stato affrontato e realizzato dai dieci studi nei dieci anni fin qui trascorsi, allargando magari il campo ai nuovi protagonisti dell'architettura digitale globale.