Mucche #nonseguirelamandria

Tre donne tra i venti e i trent’anni, estranee l’una all’altra, vivono la loro vita al meglio anche se spesso, quando la società ti urla in faccia come dovresti vivere, è difficile apprezzare l’immagine che ti rimanda lo specchio. Nel rumore assordante della vita di tutti i giorni, ciascuna deve trovare la propria voce.
Tara: produttrice di documentari televisivi, si è ritrovata incinta dopo un incontro di una notte, e ha deciso di tenere la bambina. Lavorando in un ambiente prettamente maschilista è costretta a faticare il doppio dei colleghi per giustificare la propria posizione e deve essere carina il doppio con le altre madri ai cancelli della scuola per evitare che la figlia venga ostracizzata.
Cam: una blogger estremamente influente, si è creata il proprio spazio su Internet manifestando in modo franco e impenitente la sua attitudine verso il sesso e la sessualità. E il suo desiderio di non avere figli, cosa che le scatena contro insulti e omaggi quasi in ugual misura.
Stella: assistente in uno studio fotografico, corre gravissimi rischi di sviluppare un tumore alle ovaie e al seno, e sua madre e sua sorella gemella sono morte proprio di questo. Deve decidere se farsi o meno asportare ovaie e seno, sacrificare la propria capacità di creare una nuova vita in modo da poter continuare a vivere. Diventa quindi pesantissima la voglia di fare un figlio prima dell’operazione.
Quando un episodio melodrammatico colpisce una delle tre – una masturbazione pubblica che, diventata virale, si trasforma nel video dell’anno – si crea un legame invisibile e la catastrofe di una donna diventa la fonte d’ispirazione di un’altra, e per tutte sarà una lezione di vita. Con un linguaggio estremamente contemporaneo fatto di pezzi di blog, messaggini, risposte su Twitter ed e-mail, Dawn O’Porter da vita a una storia in cui si confrontano temi essenziali per l’oggi. Qual è il ruolo della donna nella società contemporanea? Come vengono valutate le donne che, per scelta e non per problemi di infertilità, non hanno figli?
È possibile trovare una sintesi tra l’essere donna, madre, lavoratrice, essere umano? Qualcosa che accomuni tutte le donne e non solo categorie che le differenzi e crei stereotipi?
E ancora: l’umiliazione pubblica online. Con l’avvento dei social, il cyberbullismo colpisce donne e uomini di ogni età. Scelte ed errori che vent’anni fa sarebbero state discusse al massimo da un gruppo ristretto di persone, ora diventano rapidamente di dominio pubblico. Umiliazione, gogna mediatica, licenziamenti ed esilio sono alcune delle drammatiche conseguenze di un errore ripreso da un telefonino. Come sopravvivere a un evento simile? Come affrontare il giudizio dei propri conoscenti e del pubblico e uscirne a testa alta? A chi possiamo affidarci e chiedere conforto? Una divertente (ma non per questo meno incisiva) chiamata alle armi per tutte le donne, perché diventino meno giudicanti delle decisioni e delle esistenze delle altre donne e perché comincino a sostenersi di più l’una con l’altra.