Il mondo visto da Annika Rose

Tracey Garvis Graves in “Il mondo visto da Annika Rose” stupisce con la sua penna leggera che racconta l’amore e la diversità. Come in altri romanzi della Graves, i protagonisti sono audaci e pronti a combattere per ottenere ciò che vogliono, nonostante le difficoltà e le regole di una vita letteralmente diversa.
Annika è una ragazza che non sa socializzare e non sa mettersi in relazione con gli altri, il suo disturbo forse ha un nome o forse no, ma la sola cosa che il resto del mondo capisce è che Annika sembra non capirli. Solo nei libri la ragazza riesce a trovare compagnia e un universo in cui relazionarsi. Siamo nel 1991, all’Università dell’Illinois, e oltre ai libri e agli animali, Annika si dedica anche agli scacchi. Così conosce Jonathan, un ragazzo che vede in Annika qualcosa di straordinario, che per lui non è semplicemente stranezza, ma bellezza. Jonathan osserva questa ragazza considerata da tutti particolare, ma lui ne rimane subito colpito per come lo batte al gioco degli scacchi e per quella fragilità che la caratterizza e la rende autentica.
Nasce così un amore straordinario, fuori dagli schemi, incompreso dall’universo circostante, ma che sbaraglia tutte le difficoltà e i pronostici regalando a Jonathan e ad Annika finalmente un po’ di felicità. Quando il destino li separa, per i due ragazzi inizia una seconda vita, un’esistenza che non sembra autentica neppure a loro, ma che li porterà a fare delle scelte e a realizzare dei sogni: Annika diventa bibliotecaria, riuscendo ad andare da uno specialista per quel disturbo psicologico che la allontana dal mondo, Jonathan invece riesce a realizzare il suo sogno e a diventare un assoluto genio della finanza, riconosciuto in tutti gli Stati Uniti. Quando si rincontreranno, dieci anni dopo, in una piovosa Chicago, tutto ritornerà esattamente come prima, con la stessa travolgente intensità e con la stessa purezza. Il destino stavolta li aiuterà?
In "Il mondo visto da Annika Rose” ogni cosa sembra trovare il suo posto, ogni pedina ne sconvolge un’altra in una scacchiera non solo bianca e nera, ma composta di mille sfumature.